CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 19 settembre 2018

Mykonos



Continuiamo ad essere bloccati dal Meltemi. Questa mattina guardando le previsioni speravo di vedere un inaspettato miglioramento ma invece niente. Pertanto dobbiamo inevitabilmente fare di necessità virtù. D'altra parte pur se scendendo verso sud avremmo vento e onda in poppa, il mare continua ad essere impegnativo e francamente non mi va proprio di stressarmi. Anche l'equipaggio, appena data un'occhiata fuori, quando comunico che anche oggi non si parte, non mi sembra affatto dispiaciuto. Decidiamo allora di camminare un poco e di raggiungere il paese a piedi. Mentre percorriamo la stretta e trafficata strada che unisce Tourlos a Mykonos mi viene da pensare che rischieremmo molto meno affrontando l'attuale forza 8. Auto e pulman ci fanno dei rasatini da paura e anche camminare sui muretti che la delimitano è poco salutare visto che sono belli stretti anche loro, le raffiche ti sbilanciano e in alcuni punti questi delimitano dei precipizi di una ventina di metri d'altezza. Riusciamo comunque ad arrivare incolumi al vecchio porto e ci infiliamo ancora una volta nei vicoli del paese pieni di negozi e dove il vento si incanala rendendoli delle specie di gallerie del vento. La componente femminile decide di fare acquisti e mentre con Marco ci sediamo in un angolo più tranquillo loro arricchiscono abbondantemente il guardaroba. Nel primo pomeriggio, per la serie squadra vincente non si cambia, ritorniamo da Niko's a pranzo. Qui conosciamo una famiglia di parigini che approfittando di un volo low cost ha deciso di trascorrere un lungo fine settimana a Mykonos. Passiamo con loro un po' di tempo a chiaccherare e poi ci stendiamo al sole a sonnecchiare sulla spiaggia. Il vento rinfresca l'aria e si sta proprio bene. Stiamo li' fino a quando il proprietario del ristorante che deve ritirare sedie sdraio ed ombrelloni non ci caccia. Quindi verso il tramonto, dato che Marco insiste per ritornare in barca a piedi, ripercorriamo a ritroso e al buio la "suicide road" del mattino. Saliti a bordo incolumi mi viene in mente quanto disse anni fa un amico una volta conclusa, tra mille peripezie, la traversata invernale con gli sci della Maiella: "Anche oggi l'abbiamo fatta franca". 

(Giornale di bordo)

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