CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







giovedì 20 settembre 2018

Mykonos



A questo punto comincio a pensare che a Mykonos potrebbero proporci per la cittadinanza onoraria. Anche oggi, infatti, siamo costretti a restare qui. Sono quasi certo che, segretamente, alle "girls" la cosa fa piacere. L'altro giorno, infatti, passando accanto alla spiaggia di Kalafatis, a sud dell'isola, avevano guardato con un certo interesse i lettini e gli ombrelloni messi a disposizione gratuitamente da un ristorante sul bordo del mare. Non passa molto tempo e, con non chalance, arriva la proposta: "Perchè oggi non andiamo al mare?". E poiché anche questa giornata si presenta all'insegna della comodità, tanto vale affittare una macchina per raggiungere l'amena località. Leonidas, con il quale ormai siamo entrati in confidenza, ci offre ad un prezzo scontato un piccolo Suzuki fuoristrada. Almeno, commentiamo con Marco, magari nel pomeriggio avremo la possibilità di andarci a cercare qualche sterrato e godercela un po' anche noi. In realtà la spiaggia è veramente carina. E' fatta di pietrisco di granito e quindi, anche se c'è vento, questo non infastidisce come invece avrebbe fatto la sabbia. Mentre c'è chi rosola al sole, io passo il tempo a guardare le evoluzioni di un gruppo di "wind surfer". Alcuni sono davvero bravi, altri decisamente meno. Per un po' tengo d'occhio uno di loro che dopo essere caduto in acquapiuttosto al largo, non riesce a risalire sulla tavola. La corrente è forte e in pochi minuti viene trascinato da una parte all'altra della baia. Fortunatamente non verso il mare aperto, ma su una piccola spiaggia a mezzo miglio di distanza. Solo in quel momento vedo partire il gommone che va a recuperarlo. Alle nostre spalle c'è l'Aquarius, un ristorante con alcuni tavoli dietro ad una vetrata con vista sul mare. Ci sediamo ad uno degli ultimi rimasti liberi e ci lanciamo in un'ennesima dura battaglia con un fritto misto di pesce. Solo nel tardo pomeriggio partiamo per il nostro nuovo giro alla scoperta della parte settentrionale dell'isola, la sola che non abbiamo ancora visitato. Dopo un rapido passaggio a Lia, ci dirigiamo verso Profitis Ilas Anomeritis, un'altura sulla cui sommità si trova una struttura probabilmente militare, visto che vi è un cartello con il divieto d'accesso. Di qui la strada continua a mezza costa verso Tigani. Ad un certo punto diventa sterrata e la seguiamo fino al suo termine. Conduce ad alcune ville di recente costruzione, sperdute nel mezzo di un paesaggio lunare con un mare blu cobalto davanti. Chi ha deciso di costruirle in un posto come questo non deve certo soffrire la solitudine. L'abitato più vicino è almeno a mezz'ora di distanza e la strada da percorrere è veramente tortuosa. Abitando da queste parti, commentiamo, è meglio fare bene la lista della spesa. Poi raggiungiamo Fokos, un altro gruppo di case sperdute. Per un tratto fiancheggiamo un laghetto artificiale al cui fondo si trova una piccola diga. L'acqua è spazzata dalle raffiche che creano dei begli effetti sulla superficie. Questa, decisamente piu' selvaggia, è la parte che più ci è piaciuta di Mykonos. Un po' deludente invece l'ultima meta della giornata, dal nome altisonante ma che già preannunciava la fregatura: Super Paradise Beach. Restituiamo l'auto a Leo che sono quasi le otto di sera. L'aria è decisamente fresca. Domani sarà la prima giornata d'autunno.

(Giornale di bordo)

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