CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







sabato 29 settembre 2018

Olympic Marina



E con il vento da sud è arrivata anche la pioggia. Il vantaggio, visto che è sempre bene cercare di guardare la parte del bicchiere mezza piena, è che il vento è un po' diminuito. Ora con 30 nodi sembra ritornata la normalità. E' proprio vero che nella vita tutto è relativo. Con la pioggia tanto vale restarsene a letto. E così poltrisco tra le lenzuola e sotto il sacco a pelo per gran parte della mattinata. Poi, quando la pioggia diventa meno fitta do un'occhiata a che succede fuori. Vedo il genoa di un Halberg Rassy 352 ormeggiato in cima al nostro pontile e con nessuno a bordo che si è in parte srotolato e sta sbattendo parecchio. Se continua così, poiche' la vela mi pare anche bella consumata, non durerà molto. Metto una giacca a vento, tiro su il cappuccio e vado a sistemarlo. Lì accanto c'è anche un Beneteau 54 pressoché nuovo il cui specchio di poppa è appoggiato contro il pontile. I due parabordi tondi che aveva a poppa e che dovrebbero tenerlo distanziato si sono sollevati. Cerco di spostarlo in avanti per rimetterli al loro posto, ma con il vento contro la barca è troppo pesante e non si muove di un centimetro. Fortunatamente la parte contro cui sbatte è in legno e quindi l'attrito non fa danni. E' una delle barche di cui si dovrebbe occupare Manolis, il proprietario del negozio di nautica che c'è nel Marina. Quello che mi aveva chiesto la modica cifra di 350 euro al mese per controllare Habibti nei periodi di nostra assenza e che educatamente avevo mandato a spandere. Non posso nemmeno avvertirlo in quanto il negozio è chiuso. Penso al povero armatore che sta pagando una bella somma ogni mese convinto che la sua barca sia in buone mani. Nel pomeriggio, prima facciamo un salto al supermercato a fare un po' di spesa, poi pranziamo da "Limani" dove, mentre siamo seduti a tavola, si scatena un vero nubifragio. Il porto di Lavrion con il vento da sud-est si conferma per nulla sicuro. Al momento ci sono poco piu' di una ventina di nodi e le barche ormeggiate beccheggiano da morire, sbattendo le une contro le altre. Per la quasi totalità sono charter. Oggi infatti è il giorno del cambio degli equipaggi e, vista la situazione, poveretti i nuovi arrivati. Nella notte il vento aumenterà a 35 nodi e, se tanto mi da tanto, non vorrei essere al loro posto. D'altra parte, anche noi abbiamo la nostra piccola seccatura. I fili del radar e dell'antenna radio dell'Island Packet 43 di Giorgio, ormeggiato dalla parte opposta del pontile, continuano a sbattere contro l'interno dell'albero facendo un baccano infernale. Mi chiedo come faccia a resistere quando ciò accade mentre lui e famiglia sono sottocoperta. Alla fine il sonno finisce comunque per avere il sopravvento.

(Giornale di bordo)  

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