CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







lunedì 24 settembre 2018

Ormos Koutala (Serifos) - Olympic Marina



Con questa giornata soleggiata e questa leggera brezza mai penseresti che a partire da domani sulla Grecia e' previsto l'arrivo di un vero e proprio ciclone, preannunciato con una allerta meteo nazionale da tutti i canali radio e televisivi. Lo hanno denominato "Medicane", che sta per Mediterranean Hurricane e sono previsti venti fino a 100 km orari. Il suo passaggio, purtroppo, dovrebbe durare alcuni giorni. Prima di queste previsioni allarmistiche, credendo si trattasse di un'altro periodo di forte Meltemi, avevo pensato di ridossarmi a Khytnos dove, grazie ad alcuni amici, ero riuscito a mettermi in contatto con l'harbour master di Merikas. In questo modo Marco ed Elena, che hanno l'aereo di ritorno per l'Italia il 26, avrebbero potuto prendere li' il traghetto per il Pireo. Ma vista questa preoccupante evoluzione meglio rientrare all'Olympic Marina. Non solo perche' l'area nella quale essa si trova e' tra le meglio ridossate della zona, ma anche perche' dovendo prevedibilmente restare fermi alcuni giorni potremmo approfittarne per visitare Atene senza restare confinati su un'isola. Le miglia da percorrere oggi sono circa una cinquantina e pertanto ci svegliamo abbastanza presto. Alle 8 siamo gia' in navigazione e superato il capo sud occidentale di Serifos puntiamo diretti su Lavrion. Il mare e' calmo e costeggiamo seppur ad una certa distanza prima Serifos e poi Khytnos. Come noi, vedo che la maggior parte delle barche sta rientrando, mentre solo un paio di esse si dirigono verso sud. Arriviamo in porto nel primo pomeriggio. Al suo interno la calma e' totale. Le prime avvisaglie del brutto tempo dovrebbero infatti arrivare nel corso della notte. Memore dei quasi 60 nodi presi lo scorso anno nel porto di Crotone con il bimini aperto, lo rimuovo immediatamente. E poiche' abbiamo la fortuna di non avere barche accanto, non solo raddoppio le cime al finger e a poppa, ma ne aggiungo altre quattro che la fissano sia a prua che lateralmente. Alla fine Habibti risulta imbragata come un salame. In quel momento,  continuando a non esserci un filo d'aria, la cosa appare un po' ridicola ed imbarazzante. Ma solo poche ore dopo non avro' a pentirmene. Poi ci trasferiamo al solito ristorante "Limani" a Lavrion dove ormai siamo di casa. Nel corso della notte comincera' la danza.

(Giornale di bordo)

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