CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







giovedì 4 ottobre 2018

Olympic Marina



Dopo aver sistemato le ultime cose sotto coperta alle 10, puntuali, siamo al "travel lift". Habibti esce dall'acqua e piano piano viene portata nell'enorme piazzale del cantiere. In modo molto professionale viene messa nell'invaso e puntellata a dovere. Il piazzale e' ben ridossato da tutti i venti e sorvegliato di notte da telecamere ad infrarossi pertanto può dormire sonni tranquilli. Ed io con lei. Sotiris con l'idropulitrice rimuove le poche incrostazioni. Quest'anno la carena è particolarmente pulita. Anche gli zinchi non sono particolarmente corrosi, ma li farò sostituire comunque. Ho già fatto la lista degli altri lavori che intendo far fare prima di rimetterla in acqua ai primi di marzo. Non sono tanti, ma tra questi ci sarà anche la sostituzione dello spray hood che ormai ha perso la sua impermeabilità. Ho già con me quello nuovo. Manderò comunque la lista completa a Mr. Sotirou, il responsabile del "technical department" del Marina. Un'ultima foto e poi, con un po' di malinconia la salutiamo. Anche quest'anno è stata la nostra fedele compagna. Ci ha accompagnato nella visita delle isole Ionie, poi lungo i golfi di Patrasso e Corinto, quello Argolico e nelle Cicladi settentrionali. Sempre fedele ed affidabile. Docile sull'onda, anche nelle peggiori condizioni che ho comunque sempre cercato di risparmiarle. La salutiamo come si saluta la propria casa prima di un viaggio. Come una figlia alla quale abbiamo dato tanto amore ricevendone altrettanto in cambio. Chi dice che le barche non abbiano un'anima non le conosce o non le rispetta. E il rispetto e l'amore, oltre la prudenza e la modestia, sono doti fondamentali per chi va per mare. Ciao piccola, anche se lontano, prima di addormentarmi un mio pensiero lo avrai sempre, in attesa di ripartire il prossimo anno per continuare la nostra piccola avventura.

(Giornale di bordo)

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