CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







domenica 24 marzo 2019

Ormos Peristeri (Peristeri) - Ormos Paignou (Kira Panaya)



I due pescatori che, insieme a noi, sono probabilmente le uniche persone che hanno trascorso la notte sull'isola, alle 10 non sono ancora apparsi dal loro piccolo gozzo nel quale si erano rintanati ieri pomeriggio appena il sole aveva fatto capolino. La notte è stata molto fredda e stamattina ci è voluto un poco prima che l'aria si scaldasse rendendo nuovamente la temperatura gradevole. Come al solito, per prima cosa controllo le previsioni meteo. Dovremmo avere tre giorni di tempo buono prima dell'arrivo di una perturbazione che colpirà l'Egeo settentrionale fino al Mare di Marmara con venti forti e mare mosso per la successiva settimana. Vorremmo tanto poterci fermare ancora qualche giorno da queste parti, ma le miglia da fare per raggiungere la nostra meta sono molte e benchè questa volta abbiamo a disposizione un periodo di vacanza più lungo rispetto al solito ho promesso a mia madre che avremmo trascorso insieme alcuni giorni dopo il nostro arrivo ad Istanbul. Approfitteremo quindi della prossima finestra di 72 ore di bel tempo per raggiungere Canakkale, nello stretto dei Dardanelli, dove faremo le pratiche di ingresso in Turchia. Con un po' di fatica, perchè il telefono qui ha poco campo, contattiamo la Capitaneria di Limnos per chiedere gli orari di apertura del loro ufficio. Non ho idea a che ora arriveremo e vorrei poter fare le necessarie pratiche prima di uscire dalle acque greche. Anche perchè, dopo diversi rinvii, dal prossimo 1 aprile dovrebbe essere introdotta in Grecia una nuova tassa sulle imbarcazioni da diporto. L'imposta prevede il pagamento di una somma  di 10 euro annui a metro lineare per le imbarcazioni superiori ai 12 metri, mentre è un po' più bassa per quelle di lunghezza inferiore. Habibti dovrebbe pagare 380 euro all'anno, oppure una trentina di euro al mese nel caso non volessi effettuare il pagamento annuale. La nuova normativa prevede anche che nei mesi in cui l'imbarcazione non è utilizzata la tassa non sia dovuta, ma per non pagarla occorre consegnare i documenti alla Capitaneria di porto. E' un modo per il governo greco di raccogliere un po' di soldi per risanare il deficit di bilancio, ma temo che tale decisione potrebbe avere lo stesso effetto che ebbe da noi l'introduzione per un breve periodo di una tassa simile da parte del governo Monti alcuni anni fa. Vale a dire la fuga delle barche straniere dalle acque nazionali. E' vero che in Grecia, tranne che per pochi Marina, i costi dei porti sono molto contenuti e per nulla comparabili a quelli che vengono applicati in Italia, ma vi è l'eventualità che questa nuova tassa spinga molti diportisti stranieri che oggi soggiornano in Grecia a trasferirsi nella vicina Turchia. La Capitaneria di Limnos mi dice che i loro uffici sono aperti 24 ore su 24 e quindi ecco risolto il problema del nostro orario di arrivo. Oggi vorremo raggiungere Kyra Panaya che da qui dista 13 miglia. Per il momento c'e' vento forte e quindi anche oggi aspettiamo il primo pomeriggio per rimetterci in viaggio. A mezzogiorno le raffiche cessano e con 18 nodi di vento reale risaliamo a motore il canale che separa Peristeri da Alonissos. Alla pari della prima anche la parte settentrionale della seconda si rivela essere decisamente selvaggia. Usciti dal canale il vento e l'onda rinforzano. Purtroppo se volessimo risalire a vela allungheremmo a dismisura il tragitto e quindi anche se un po' a malincuore proseguiamo a motore con l'onda al mascone. Kyra Panaya, che si legge con l'accento sulla ultima "a", è un'isola che mi ha sempre affascinato, sia a guardarla sulla carta nautica che per i racconti di alcuni amici che vi sono giunti in condizioni di mare impegnative. Guardandola sulla carta si noteranno due grandi baie: Ormos Paignou a sud e Ormos Planitis a nord. Entrambe offrono due ottimi ridossi dai venti prevalenti, ma quella settentrionale ha una particolarità che oserei dire quasi unica. Il suo ingresso infatti è estremamente stretto e una volta superato da accesso ad un vero e proprio mare interno dove, anche quando il Meltemi soffia violentemente, la calma è sempre totale. A lungo avevo immaginato di fermarmi in questa baia nel momento in cui mi fossi trovato da queste parti, ma a conferma che spesso i programmi non vengono rispettati do invece fondo nella baia meridionale. Il motivo e' semplice. Infatti, è vero che all'interno di Ormos Planitis la calma regna sempre sovrana, ma nel caso di vento forte da nord l'uscita potrebbe rivelarsi problematica. E poichè nei prossimi giorni intendo assolutamente raggiungere Canakkale prima dell'arrivo della perturbazione, non mi va di sentirmi psicologicamente bloccato nel caso vi fosse qualche repentino cambiamento del tempo. Anche Ormos Paignou è un piccolo paradiso, soprattutto la piccola enclave in cui diamo fondo, delimitata dalla costa da un lato e da un piccolo isolotto dall'altro. L'acqua è trasparente e di un turchese intenso. Alcune capre selvatiche brucano nella macchia che si estende fino a pochi metri dalla riva. Ci troviamo in una riserva naturale. Quest'area è infatti uno dei rari habitat in Mediterraneo dove vivono esemplari di foca monaca e di gabbiano corso. Di questi ultimi ne abbiamo visti diversi. Purtroppo di foche nemmeno una. Verso sera, mentre ormai pensavamo di restare soli in questo ancoraggio deserto, arriva un gozzo con un pescatore a bordo che ormeggia ad un piccolo gavitello giallo che avevo notato a ridosso dell'isolotto al momento del nostro arrivo. Dopo il nostro solito aperitivo in pozzetto, appena il sole tramonta la temperatura scende improvvisamente. Quindi ce ne scendiamo sottocoperta. Di cucinare questa sera non ci va e un paio di confezioni di bresaola ci vengono in aiuto.

(Giornale di bordo) 

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