CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







giovedì 2 aprile 2020

Il Mediterraneo e'...


Il Mediterraneo e'... Il Mediterraneo e'... Il Mediterraneo... Resto cosi' con la penna a mezz'aria, in seria difficolta', come quando da bambino, in piedi davanti la lasagna, spostavo il peso da una gamba all'altra e intanto cercato con la coda dell'occhio un compagno compassionevole. Il Mediterraneo e'... Eppure una definizione vorrei riuscire a darla; o perlomeno vorrei delimitare sin d'ora il campo delle mie osservazioni, con la stessa facilita' con cui ho tracciato sulla carta nautica una linea spezzata che va da Marsiglia a Messina fino al Pireo, da Smirne a Beirut fino a Porto Said, da Malta alla Sardegna fino a Tunisi, Tangeri, Barcellona. Il Mediterraneo e'... Ad esempio, in un quadro di Raoul Dufy, il Mediterraneo e' una distesa d'acqua di un azzurro color liscivia,  con tante piccole onde, un pullulare confuso di vele bianche e, a volte,  la scia grigia di un piroscafo.  Per la maggior parte delle persone, il mare e' questo: bagnanti in costume sulla spiaggia, giocatori nei casino', pescatori nei porti, uomini in berretto bianco sugli yacht, e in lontananza, sulla linea dell'orizzonte, una nave che passa. Per costoro il Mediterraneo e' un mare vastissimo,  dai contorni imprecisi, dove compare qualche vago punto di riferimento: Tolone e la sua flotta, Nizza e la sua giostra, Napoli e il suo vulcano, il Pireo con il Partenone; forse, da qualche parte la Corsica, e sul lato opposto,  gli arabi,  i cammelli e la sabbia. Ma il Mediterraneo non e' niente di tutto questo. Il Mediterraneo e'...

(Georges Simenon, Il Mediterraneo in barca)

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