CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







sabato 11 aprile 2020

Ultime da Habibti



Habibti sarebbe dovuta tornare in acqua il 22 marzo per prendere la rotta verso le Cicladi. Il programma prevedeva di trascorrere un mesetto per mare, come siamo soliti fare in questo periodo dell'anno. Quello che preferiamo in assoluto, perche' ancora poco frequento dal turismo da diporto. Sarebbe dovuta essere una meritata vacanza prima del nostro trasferimento da Kabul a Riad dove dovremmo trascorrere i prossimi quattro anni. Invece, la crisi connessa al Covid 19 ha fatto saltare tutto. Poco male, vista la gravita' della situazione e le altre priorita' del momento. Come in Italia, anche noi siamo bloccati in casa. Il che, per la verita', cio' non ha comportato un grande cambiamentio rispetto alla vita di clausura che abbiamo fatto negli ultimi quattro anni di permanenza in Afghanistan. L'unica differenza rispetto all'Italia e' che qui non ci sono strutture ospedaliere a cui potersi rivolgere nel caso in cui ci si sentisse male a causa del corona virus.  Il che rende il tutto piu' complicato. Ma, come sempre, pensiamo positivo. L'auspicio e' che questa pandemia, oltre a tanta sofferenza e tante difficolta' per molti, ci porti anche a riflettere sulla necessita' di modificare, per quanto possibile a ciascuno, il nostro atteggiamento nei confronti della vita e delle sue priorita'. Ne saremo capaci? Purtroppo la natura umana e' quello che e'. In ogni caso, tornando ad Habibti, al momento si trova nel suo invaso allo "Yat Lift" di Bodrum. Il responsabile del cantiere, con cui ho parlato al telefono, mi ha detto che tutti i lavori previsti sono stati effettuati e che tutto e' in ordine. Nei prossimi giorni contattero' il Marina di Turgutreis dove avremmo dovuto lasciare la barca nella stagione estiva. Il posto barca e' gia' stato pagato per il periodo da maggio ad ottobre e vedremo se, data la situazione, accetteranno di modificare leggermente i termini del contratto. Per il momento le priorita' restano altre e pertanto non ci resta che attendere, sperando che la situazione migliori e soprattutto rispettando le regole che ci sono imposte con spirito di doverosa responsabilita'. 

(Giornale di bordo)

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