CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 9 agosto 2023

Olympic Marina


Il programma della nostra navigazione autunnale è stato modificato. Per motivi di lavoro ho dovuto anticipare la nostra partenza da Riad originariamente prevista per i primi di settembre. Acquistati i biglietti aerei per Atene per il 2 agosto, sempre per soppravvenute esigenze lavorative, sono stato costretto a posticipare di una settimana e finalmente alle 2.50 di questa mattina decolliamo da Riad con un volo della Aegean Airline. Il viaggio non è dei più comodi essendo i sedili dell'aereo piuttosto ridossati gli uni agli altri e trascorriamo le 4 ore di viaggio come possibile. Sbarchiamo ad Atene alle 8 locali. Nel tragitto, nonostante tutto, siamo anche riusciti a dormire un poco, ma al risveglio abbiamo tutte le membra anchilosate per esserci addormentati in posizioni da veri contorsionisti. Con un taxi raggiungiamo l'Olympic Marina. Paghiamo il dovuto per il varo e per i pochi giorni supplementari che restavano da saldare e raggiungiamo Habibti che si trova nell'invaso in cui l'avevamo lasciata a maggio. E' una giornata parecchio ventosa e sul piazzale di terra si alzano continuamente mulinelli di polvere. La barca è ricoperta di polvere all'inverosimile. Raramente l'ho vista così malconcia. Ovunque si appoggino le mani si lascia un'impronta tanto lo strato di polvere è spesso. Anche i pannelli solari non sono da meno, ma fortunatamente sono riusciti a mantenere in carica le batterie. Il personale del "technical department" è gentile e programma il varo per le 11, appena terminato l'alaggio di un piccolo yacht a motore che ha dovuto essere tirato fuori dall'acqua per un'emergenza. Nell'attesa ritiro i due pacchi speditemi dall'Hallberg Rassy contenenti alcuni pezzi di ricambio. A mezzogiorno Habibti è ormeggiata ad uno dei pontili del Marina. Mentre lavo la coperta, Tania fa un salto in taxi a Lavrion a comprare le schede per il telefono e l'I-pad e successivamente si occupa di pulire quadrato e cabine. E' un lungo lavoro che terminiamo alle 17. Al supermercato facciamo un'abbondante cambusa che sistemiamo a bordo. Nel prossimo periodo staremo essenzialmente in rada e non intendiamo farci mancare nulla. Ceniamo nella taverna in cui eravamo stati a maggio. La proprietaria ci riconosce e ci accoglie calorosamente. Ordiniamo le loro squisite cozze alla mostarda e delle patatine fritte. Siamo veramente stanchi e rientrati in barca crolliamo a letto. Poichè nei prossimi giorni, dopo una tregua di circa 24 ore, il vento riprenderà a soffiare piuttosto forte da nord, dovendo risalire il canale dell'Eubea, ci tocca necessariamente partire domattina.

(Giornale di bordo)

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