Alla fine l’andar per mare si risolve tutto nella ricerca del punto di equilibrio fra due istanze contrastanti: audacia e prudenza. Un punto ovviamente personalissimo e che dipende dalle proprie capacità, dai mezzi che si hanno a disposizione, è dalle circostanze. La sola audacia porta a farsi male, la sola prudenza a marcire in porto. L’ho sempre pensato, e recentemente l’ho letto in un bel libro di Victor Hugo, I lavoratori del mare: “Aveva il timore del possibile temperato dall’istinto del probabile: uno di quegli uomini di mare, insomma, che affrontano il pericolo in consapevole misura e che da qualsiasi avventura sanno trarre successo”.
(Luciano Piazza, Pensieri)
Nessun commento:
Posta un commento