CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







venerdì 12 aprile 2024

Messina - Stromboli


Sveglia alle 6. Dobbiamo superare la parte settentrionale dello Stretto di Messina con la corrente montante. La meta odierna è Stromboli che di qui dista 45 miglia. Abbiamo optato per la via più diretta per risalire il Tirreno meridionale approfittando della finestra di bel tempo che ci accompagna. Alle 7.50 siamo al traverso di Capo Peloro, dopo aver superato qualche piccolo gorgo innoquo. Il mare è calmo e c’è un vento leggero da sud-ovest. Apriamo il come 0 che tuttavia dobbiamo richiudere quasi subito per accendere il motore. Lasciamo sulla dritta una petroliera alla fonda che si trova al largo della costa. La sagoma del vulcano si delinea sempre di più man mano che ci avviciniamo. Raggiungiamo l’isola alle 16. La novità è che il plotter comincia a fare le bizze. Lo spengo, lo riaccendo e fortunatamente riprende a funzionare regolarmente. Le bizze dell’elettronica! Dirimpetto alla spiaggia nera ci sono molti gavitelli. Vorrei evitare di incagliare l’ancora nel fitto reticolo di cime che so esserci sul fondo in questo punto. Preferisco dare fondo in Cala Fico, anche se con il vento odierno, che ora proveniente da ovest, il ridosso è un po’ meno protetto rispetto al moto ondoso. Sul pontile in ferro poco prima della baia c’è seduta una ragazza che ci saluta al nostro passaggio. Diamo fondo in 10 metri d’acqua. Sulla spiaggia di sabbia vulcanica sono sedute un paio di coppie di stranieri che prendono il sole. Il posto è sempre magico. Mentre ci godiamo lo spettacolo di “Iddu” sopra di noi, sul lungo mare passeggiano alcuni sparuti gruppi di turisti, per la maggior parte stranieri. Il loro “look” è inconfondibile. Pranziamo in pozzetto: frittata di cipolle e insalata. Verso sera la ragazza che ci aveva salutato al nostro arrivo si siede allo stesso posto sul pontile in compagnia di un’amica. La vita per i giovani dell’isola è fatta di piccole semplici abitudini. Dal mio punto di vista si tratta di un privilegio. È vero che vivere permanentemente su un’isola non deve sempre essere sempre facile ma, per come la vedo io, ti offre la possibilità di restare a stretto contatto con alcuni aspetti essenziali della vita: gli amici, la natura, le cose semplici. Mi assale un po’ di malinconia pensando a come scorre in fretta il tempo è come tutto cambia. Dalla prima volta che sono stato qui sono trascorsi più di quarant’anni. A parte l’essere giovani, a quel tempo si poteva ancora salire su Stromboli senza essere accompagnati. Con un’amata amica avevamo dormito sul bordo del cratere, godendoci lo spettacolo delle eruzioni e quello del risveglio sopra un mare di nuvole. Ma anche la nostalgia di essere  stati qui l’ultima volti alcuni anni fa con Marco e Elena che, purtroppo, l’anno scorso, in modo rapido e inaspettato, se ne è andata avanti. Scende il buio. La temperatura rinfresca e aumenta l’umidità nell’aria. Così scendiamo sottocoperta e ci rintaniamo al caldo nei nostri piumini. La vita va avanti e domattina presto si riparte.

(Giornale di bordo)

Nessun commento:

Posta un commento