CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







domenica 14 aprile 2024

Ogliastro Marina - Nettuno


Ci svegliamo alle 4.45 salpando una quindicina di minuti più tardi. C’è poco vento. Lasciamo sulla dritta e a debita distanza le secche di Capo Licosa, segnalate da una meda e due fanali. Puntiamo verso il canale che separa Capri da Punta Campanella. Il mare è calmo e il vento, che gira in continuazione, ci obbliga a lavorare molto sulle vele. La navigazione procede tranquilla fino alla prossimità di Capri. Poi, nell’attrevarsare il golfo di Napoli, dobbiamo prestare una grande attenzione ad alcuni yacth a motore e motoscafi con potenti fuoribordo che sfrecciano a tutta velocità spesso a poche decine di metri davanti a noi. Un paio di volte sono costretto a modificare rotta all’ultimo minuto per evitare che questi bolidi ci passino troppo vicino sfiorando la rotta di collisione. È domenica e il popolo dei motoscafari della zona sta raggiungendo Capri per trascorrervi la giornata. Non ho nulla contro che va per mare con le barche a motore, ma l’arroganza con cui alcuni di essi affrontano la navigazione è veramente biasimevole. E oggi, in questo tratto di mare,  di questi personaggi il mare davvero pullula. Quando, avvicinandoci a Procida e a Ischia, la situazione ritorna normale chiamo al telefono l’amico Antonio. Non posso passare di fronte a Napoli, dove egli vive, senza fargli un saluto. Ci eravamo conosciuti alcuni anni fa ad Amalfi e durante tutto questo periodo siamo sempre rimasti in contatto. Incrociamo una nave porta container che si dirige al porto di Napoli. Con Tania commentiamo che tra pochi mesi anche tutte le nostre cose saranno stipate in uno di quei contenitori d’acciaio percorrendo esattamente la stessa rotta per raggiungere il porto di Napoli dall’Arabia Saudita. Fortunatamente sarà per l’ultima volta nella vita. Facciamo uno spuntino e poi a turno andiamo un poco a riposare. Attraversiamo il canale che separa Procida da Ischia nel tardo pomeriggio. Per proseguire ancora un tratto a vela siamo obbligati di puntare verso Gaeta, anche se la nostra destinazione è Nettuno. Modifichiamo la rotta proseguendo a motore quando scende il buio. A mezzanotte siamo al traverso del Circeo. Per mare, a parte le luci di Ponza sulla nostra sinistra, non c’è molto traffico. Solo qualche nave al largo della costa. Per qualche ora il vento aumenta fino a 13 nodi e potremmo riprendere a navigare a vela bordeggiando. Ma vogliamo arrivare a Nettuno il prima possibile e quindi, avendo il vento diritto sulla prua, continuiamo a motore. Alle 5 del mattino diamo fondo accanto alla diga foranea del Marina di Nettuno. Siamo perfettamente ridossasti e l’unica cosa che a questo punto vogliamo fare è dormire. Nelle ultime 24 ore abbiamo percorso 130 miglia.

(Giornale di bordo)

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