Una delle cose belle di non avere scadenze temporali è quella di poter decidere liberamente del proprio tempo. Forse la vera ricchezza in questa vita. E così, stamattina, al risveglio, ci siamo detti che oggi, domenica, per i nostri gusti in giro ci sarebbe stata ancora troppa gente. Un vero peccato lasciare il nostro confortevole gavitello in questa caletta da sogno. Ci sposteremo domani per scendere a terra, fare un po’ di spesa e se riusciamo lavare un po’ di panni. In mattinata ho dato una pulita alla linea d’acqua di Habibti che essendo restata ferma in porto tutta l’estate era un po’ sporca. Nel corso della giornata man mano sono arrivate un po’ di barche, la maggior parte per una sosta giornaliera. Tra queste anche i due catamarani pieni di gente venuti qui pure ieri. I due skipper ci hanno riconosciuti e salutati in modo gioviale. Naturalmente non sono mancati i soliti buzzurri che, ad un certo punto, si sono messi a girare tra le barche con le moto d’acqua. Fortunatamente verso sera siamo rimasti in sole quattro barche: due charter a vela, una barca a motore francese con una famigliola a bordo e noi. Nessuno ha infastidito gli altri con musica ad alto volume o quant’altro. Un bene così! Qui i tramonti sono sempre d’eccezione. Mettono in risalto le rocce scolpite e levigate dall’acqua e dal vento che ci circondano. Paesaggi come quelli che ti offre l’arcipelago della Maddalena non sono davvero facili da trovare.
(Giornale di bordo)
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