Come al solito ci siamo svegliati abbastanza presto. Oggi dovrebbe essere una giornata di relativa calma, tranne un po’ di pioggia prevista in tarda serata e durante la notte. Salutato Andrea ci diamo appuntamento per domani alle 10. Infatti, proprio domani è previsto l’arrivo di un’altra perturbazione da ovest con venti fino a 50 nodi, che dovrebbe protrarsi fino a martedì compreso. Lasciata la banchina ci siamo fermiamo al distributore a rabboccare il serbatoio del gasolio e a seguire una breve ma divertente navigazione a vela fino a davanti alla “spiaggia degli svedesi” nel Golfo delle Saline. L’ultimo tratto lo percorriamo a motore prendendo, accidenti a lui, un sacchetto di plastica nell’elica. Fortunatamente ce ne accorgiamo immediatamente e mettendo subito in folle e poi la retromarcia lo vediamo sfilare a poppa. Davanti alla spiaggia c’è un’altra barca a vela alla fonda. Nel solito giro di perlustrazione prima di dare fondo, Tania da prua mi segnala che siamo finiti in mezzo a un campo boe. Di boe non non ce n’è nemmeno l’ombra, ma le relative trappe sono state lasciate tutte lì, una trentina di centimetri sotto il filo dell’acqua, non segnalate. Una vera trappola. Ci spostiamo immediatamente un po’ più a sud, facendo bene attenzione di non prenderne nessuna nell’elica. Diamo fondo in 5 metri filandone 35 di catena. I nostri vicini ci salutano. Sono una coppia di stranieri, con un bel 40 piedi a pozzetto centrale. La giornata diventa un po’ uggiosa e la sera, come preannunciato, si mette a piovere un po’. Ci sentiamo con Simone al telefono. Ci dice essere impegnato in grandi lavori sulla sua “Raffica VII” in quel di Chioggia. Poi trascorriamo la serata in avvincenti letture. Domani torneremo al “nostro” pontile. Di passare tre giorni in rada con il vento forte che arriverà a partire dalla tarda mattinata proprio non ci va.
(Giornale di bordo)

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