CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 19 novembre 2025

Santa Teresa di Gallura - Rondinara


Nella notte è entrato il grecale e nel porto abbiamo sentito un po’ di risacca. Ha anche piovuto un po’ e al risveglio abbiamo trovato il cielo carico di nuvole. Guardando le previsioni realizziamo che o attraversiamo le Bocche di Bonifacio oggi o rimarremo bloccati qui almeno fino a martedì prossimo. Nei prossimi giorni, infatti, non solo è prevista una notevole diminuzione delle temperature, ma anche vento molto forte, prima da ovest e poi da nord. Vento che, inevitabilmente, si incanalerà prendendo ancora più vigore nello stretto. Così, seppur sotto un cielo plumbeo, ci apprestiamo a partire. Salutiamo Giulia, la gentile signora dell’ufficio del porto, e prendiamo il mare. I giorni trascorsi qui sono stati davvero molto gradevoli. Usciti dal ridosso troviamo il vecchio moto ondoso da ovest e un vento fresco di prua. Apriamo il genoa, che stabilizza Habibti, e avanziamo a motore per attraversare nel minor tempo possibile le Bocche. All’uscita del porto incrociamo una nave militare che, nonostante la mole, brandeggia non poco sulle onde. Dopo circa una mezz’ora di navigazione comincia a piovere. Un grande nuvolone nero ci passa sulla testa e con lui il vento, fino ad ora sui 18 nodi, aumenta fino a superare abbondantemente i 25. Le onde al traverso sono lunghe e alte e Habibti  avanza con un sali scendi non da poco tra di esse. Prendiamo una mano di terzaroli. Avvicinandoci alla costa della Corsica il moto ondoso si attenua e superiamo senza difficoltà il Passaggio della Piantarella, una zona di bassi fondali ad est di Capo Pertusato. Puntiamo sulla baia di Rondinara lasciando alla nostra sinistra il Golfo di Santa Manza. Qui le onde provengono da nord-est e le vediamo infrangersi sul promontorio meridionale che dà accesso alla baia. Al suo interno c’è già alla fonda un’altra barca a vela nella parte settentrionale della baia. Qui le profondità sono il minimo sindacale e quindi avanziamo con cautela. Diamo fondo in 3,5 metri. Una volta ridossati tutto diventa molto calmo. Pranziamo e facciamo un pisolino. Ci svegliamo che è quasi buio. Il nostro vicino, un po’ troppo vicino alle rocce, si sposta non lontano dando fondo davanti alla limitrofa spiaggia. Poiché questa notte il vento è atteso da ovest approfitto dello spazio lasciato libero per aggiungere una decina di metri di calumo. Devo comunque fare attenzione di non avvicinarmi troppo ad uno spuntone roccioso che esce dal mare ad una decina di metri dal bagnasciuga. Leggo fino alle 22,30 e poi raggiungo Tania che nel frattempo si era già addormentata sotto al piumone.

(Giornale di bordo)

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