CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 12 maggio 2010

Le ali della liberta'


Al principio della mia detenzione, comunque, la cosa piu' dura e' stata che avevo pensieri di uomo libero. Per esempio mi veniva voglia di essere su una spiaggia e scendere verso il mare. Quando pensavo al rumore delle prime onde sotto la pianta dei piedi, al mio corpo che entrava nell'acqua e al sollievo che ne provavo, di colpo sentivo quanto erano stretti i muri della prigione.
Ero esausto e mi sono gettato sulla branda. Devo aver dormito perche' mi sono svegliato con delle stelle sul viso. Rumori di campagna giungevano fino a me. Odori di notte, di terra e di sale rinfrescavano le mie tempie. La pace meravigliosa di quell'estate assopita entrava in me come una marea. In quel momento e al limite della notte, si e' udito un sibilo di sirene. Annunciavano partenze per un mondo che mi era ormai indifferente per sempre.
(Albert Camus, Lo straniero)

Nessun commento:

Posta un commento