Al principio della mia detenzione, comunque, la cosa piu' dura e' stata che avevo pensieri di uomo libero. Per esempio mi veniva voglia di essere su una spiaggia e scendere verso il mare. Quando pensavo al rumore delle prime onde sotto la pianta dei piedi, al mio corpo che entrava nell'acqua e al sollievo che ne provavo, di colpo sentivo quanto erano stretti i muri della prigione.
Ero esausto e mi sono gettato sulla branda. Devo aver dormito perche' mi sono svegliato con delle stelle sul viso. Rumori di campagna giungevano fino a me. Odori di notte, di terra e di sale rinfrescavano le mie tempie. La pace meravigliosa di quell'estate assopita entrava in me come una marea. In quel momento e al limite della notte, si e' udito un sibilo di sirene. Annunciavano partenze per un mondo che mi era ormai indifferente per sempre.
(Albert Camus, Lo straniero)
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