CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 30 giugno 2010

Armonia


A bordo passavo le giornate a imparare il mestiere di corsaro. Oh, qual differenza dai giorni in cui stavo rinchiusa nella cabina di Whitehead come una schiava! Adesso invece ero Padrona del mare, brava a prevedere il tempo, sapiente in fatto di nuvole e di venti: cominciavo insomma a sentirmi tutt'uno con quell'elemento estraneo: il Mare.
Imparai ad amare, a poco a poco, la vita di bordo. Le reazioni, e' vero, non erano scarse come gia' sulla nave di Whitehead, ed io ero trattata con grande deferenza dalla ciurma - sia per ordine di Lancelot e Horatio, sia in grazia della mia valentia nell'apprendere si' presto e bene le arti del corsaro - ma c'era anche dell'altro: il mio spirito sembrava elevarsi, in mare.
Allorche' le navi erano sospinte dagli alisei, nell'Atlantico meridionale, e le vele richiedevano scarse cure, navigare era una vera gioia. Regnava l'Armonia fra l'uomo e gli elementi, e una nave sembrava fatta apposta per piegare la forza della natura alla volonta' umana.
(Erica Jong, Fanny)

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