CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







lunedì 16 gennaio 2012

Marosi



Forme oscure si addensano nel cielo,
corrono a salutare l'alba del sole fuggente
che s'affaccia sulla terra ad inondarla di luce e di calore.
Le nubi nere si dileguano all'apparire
sull'orizzonte del disco dorato
come fantasmi che spariscono
al nuovo giorno che inizia.
L'acque del mare
s'infrangono sulla sabbia dorata,
le pietre roteano vorticosamente
nelle onde della risacca.
I marosi ondeggiano sull'infinito oceano
creando illusioni che s'innalzano
al cielo
per poi dileguarsi nelle profondita'
del mare.
Il mare rimane fermo, immobile,
seppur l'apparire delle onde in superficie,
non viene toccato dal loro moto errante,
imperterrito continua il suo essere,
a ricever nell'illimitato appagamento interiore.

(Walter Jayan, I marosi)

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