CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







giovedì 16 novembre 2017

Lakka - Nysos Sivota


Oggi finalmente e' riapparso il sole. In mare si vedono ancora strisce bianche di schiuma, a significare che il vento resta sostenuto, ma per raggiungere Sivota dovremmo procedere al gran lasco e quindi non e' un problema. Usciti dalla baia Habibti acquista subito una velocita' costante sugli 8 nodi. L'anemometro ne segna 27. A circa meta' percorso, al passaggio di un nuvolone nero sopra la nostra testa, il vento rinforza e decido di chiudere il genoa. Con la sola randa la barca viaggia meno sbandata e la velocita' resta pressoche' invariata. In poco piu' di un'ora percorriamo le circa 10 miglia che separano Lakka da Nysos Sivota, la prima delle isolette che incontriamo. Appena ridossati dietro l'isola l'onda scompare. Individuiamo facilmente una rada segnalata sul portolano come buon punto per l'ancoraggio. La riconosciamo anche grazie al colore particolarmente cristallino dell'acqua. Credo proprio si tratti della rada denominata ''laguna blu'', di cui avevo sentito parlare. Il fondale, prima di avvicinarsi, e' molto profondo e risale improvvisamete sottocosta. Faccio il classico giro di ricognizione e poi do fondo nel bel mezzo di un fondale dai colori polinesiani. Prima che il sole sparisca dietro al rilievo dell'isola ci prendiamo un aperitivo in pozzetto. Poi, appena l'aria rinfresca, entriamo in barca e accendiamo il riscaldamento. Quando e' gia' buio vedo avvicinarsi le luci di navigazione di una barca a vela che procede a motore. Prosegue verso la limitrofa Mourtos. Si tratta dell'unica barca a vela che abbiamo visto in mare fino ad ora e che vedremo per tutto il restante periodo. Ceniamo presto e poi ci ritiriamo in cuccetta. Con la notte arrivano gli ormai immancabili lampi, tuoni e acqua a catinelle, ma ormai ci abbiamo fatto l'abitudine.

(Giornale di bordo)

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