CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 14 marzo 2018

Nisos Pera Pighadi - Andisamos - Ay Eufimia


Oggi ci sposteremo da Itaca a Cefalonia. Dopo aver superato Nisos Pera Pighadi e fatto un rapido giro esplorativo all'interno di Ay Andreas, una piccola insenatura sul lato meridionale di Itaca, attraversiamo il canale che separa quest'ultima da Cefalonia. Apriamo il solo genoa e con un vento al traverso sui 20 nodi procediamo a buona velocità con una piacevole navigazione. Raggiungiamo Andisamos, la spiaggia a sud di Sami, la principale cittadina dell'isola, divenuta famosa in quanto vi furono girate alcune scene del film "Il mandolino del Capitano Corelli" con Nicholas Cage e Penelope Cruz. Poi ci dirigiamo verso Ay Eufemia. Visto dal mare questo paesino sulla costa orientale di Cefalonia che prima della seconda guerra mondiale era il principale scalo dell'isola non pare un granché. Invece, una volta entrati nel suo piccolo porto diventa decisamente gradevole. Noi ormeggiamo all'inglese, soli soletti, sulla banchina lastricata di pietre e con una bella fila di palme. Anche qui, come era già avvenuto a Frikes e Kioni, ci dicono che siamo la prima barca a vela ad attraccare quest'anno. Girare per le isole Ionie in questo periodo dell'anno ci consente di conoscere una Grecia solitaria, come forse l'hanno vista i nostri predecessori decine di anni fa. Immagino che gli stessi posti forse soltanto fra un paio di mesi saranno completamente diversi. Magari con piu' negozi e taverne aperti ma meno genuini. Pranziamo da "Gialos", uno dei bar sul porto. Anche qui piatti semplici ma saporiti preparati da Maria con la quale ci intendiamo più che altro a gesti visto che parla solo greco. Purtroppo non ci sarà possibile affittare un'auto per girare un poco l'isola via terra come era nostra intenzione. Le due agenzie locali sono ancora chiuse. Al sole fa caldo. La primavera ormai sembra essere alle porte. Dall'Italia ci giungono notizie di freddo e neve e qui, a poche centinaia di chilometri in linea d'aria, pare un altro mondo. In un negozio di alimentari scambiamo qualche parola con l'anziano proprietario che sentendoci parlare italiano ci dice: "Italiani buoni... tedeschi problem". Nel 1943 aveva 10 anni e nei suoi ricordi di bambino deve essere rimasto impresso quanto accaduto qui dopo il 9 settembre di quell'anno. Quando migliaia di soldati italiani, la maggior parte appartenenti alla Divisione Acqui, furono trucidati dai tedeschi per aver rifiutato di consegnare loro le armi. Una storia triste che, non fosse altro che per rispetto nei confronti di quei ragazzi e dei loro ufficiali che qui persero ingiustamente la vita, è bene non dimenticare.

(Giornale di bordo)

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