CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







lunedì 5 marzo 2018

Preveza - Nidri


E' uno sciabordio di onde sullo scafo che ci sveglia stamattina. Il vento nella notte è girato da nord-est e il tratto di mare di fronte alla banchina di Preveza ora è tutto increspato. Avendo ieri sera allontanato la barca da terra e sapendo che l'ancora ha agguantato a dovere non mi preoccupo, tanto che restiamo a letto fino alle 9. Poi, fatta colazione, velocemente ci prepariamo a partire. Nel pomeriggio il vento dovrebbe rinforzare ulteriormente girando da sud. Infatti nel tratto fino a Lefkas soffia già da quella direzione, sui 20 nodi. La velocità è buona, ma purtroppo arriviamo di fronte al ponte che apre ad ogni ora esatta per permettere il passaggio delle barche con dieci minuti di ritardo. Ci tocca quindi aspettare fino a mezzogiorno. Do fondo davanti alla fortezza veneziana, accanto ad un enorme caicco sul quale stanno facendo dei lavori a bordo. Attendiamo. Il cielo è plumbeo ma la temperatura è gradevole. Puntuale, alle 12, ecco il suono della sirena che annuncia l'apertura del ponte. Siamo l'unica barca ad attraversarlo. Percorriamo il canale nella laguna di Lefkas. Noto che hanno installato delle nuove boe di segnalazione in sostituzione degli ormai consunti pali in legno. La profondità minima è di 5,4 metri. Sbuchiamo nel tratto di mare che ci conduce a Nidri. Abbiamo il vento in faccia e così proseguiamo per le restanti 4 miglia a motore, fino a dare fondo in una insenatura indicata sul portolano come "Tranquility Bay". A parte alcune barche stanziali, tutte ormeggiate a gavitelli e con due cime a terra, abbiamo come vicini un catamarano battente bandiera francese e una barca a vela con un anziano signore impegnato ad effettuare alcuni lavori in coperta. Nella baia ci sono anche un paio di relitti che, come tutte le barche semi affondate, hanno l'aria un po' inquietante. Nel frattempo è uscito il sole e noi ne approfittiamo per pranzare in pozzetto. Solo al tramonto, quando l'aria diventa frizzante, scendiamo sottocoperta. Verso le nove di sera il vento rinforza con raffiche fino a 36 nodi. Provenendo da sud la baia dovrebbe risultare totalmente ridossata. Invece, poiché è circondata da elevati e ripidi rilievi che formano una specie di anfiteatro, questi deviano il vento che la investe da nord-ovest, il suo lato più aperto. L'ancoraggio è solido, ma la barca brandeggia notevolmente. Per questo, prudenzialmente, resto di guardia per un paio d'ore fino a quando, magicamente, tutto si quieta.

(Giornale di bordo)

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