CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







giovedì 14 marzo 2019

Olympic Marina


Nella notte ha smesso di piovere e la giornata oggi è assolata e senza una bava di vento. Alle 8.30 siamo al Marina. Sotiris è già sul posto e una volta che Habibti è sul travel lift termina di dare l'antivegetativa sotto il bulbo e nelle parti che non era riuscito a raggiungere quando la barca si trovava nell'invaso. Lentamente il travel lift attraversa l'enorme piazzale del cantiere e si avvia verso il bacino dove Habibti verrà messa in acqua. Le manovre degli addetti sono precise e accurate. Tutte le volte che vedo la mia barchetta appesa per aria sono sempre un po' in apprensione, ma anche questa volta l'operazione si conclude bene. Approfitto del fatto che la stazione di rifornimento è aperta per fare il pieno di gasolio, aggiungendo prudenzialmente una dose di fastoil. Poi mi dirigo al nostro pontile che è praticamente deserto. La maggior parte delle barche, infatti, sono ancora in cantiere e quelle in acqua sono davvero pochissime, almeno rispetto al numero che eravamo abituati a vedere nel periodo estivo. Dopo aver ormeggiato recupero al "technical department" il doppione delle chiavi che avevo lasciato e alcuni pezzi di ricambio che mi sono fatto spedire da Hallberg Rassy e che tengo a bordo come parti di rispetto. Purtroppo nell'inverno è andato perso il cover del fuoribordo. Il responsabile del cantiere mi dice che sicuramente è stato portato via dal vento che in alcuni giorni ha soffiato molto forte. Io sono convinto invece che chi ha effettuato il servizio di revisione annuale non lo abbia rimesso al suo posto. In ogni caso, come dimostrarlo? Abbozzo e ne compro uno nuovo nel negozio di nautica del Marina. Devo insistere affinché prima di acquistarlo mi facciano provare se la dimensione è quella corretta, ma alla fine la spunto. Nei prossimi giorni vorremmo risalire il canale dell'Eubea e quindi superare il ponte apribile che si trova a Khalkis. Il portolano offre alcune indicazioni sugli orari di apertura e sulle procedure da seguire, ma per maggiore tranquillità decido di telefonare alla locale "police authority" per avere notizie più dettagliate. Mi dicono che in questa stagione il ponte non apre il sabato, mentre tutti gli altri giorni se vi sono almeno due barche che richiedono il transito l'orario di apertura è tra le 1 e le 4 del mattino, a seconda della corrente di marea. Cerco di farmi dire quante volte il ponte e' stato aperto nel corso dell'ultima settimana, tanto per avere un elemento di giudizio, ma inutilmente. Sempre il portolano dice che per attraversare il ponte occorre attendersi qualche ritardo, che puo' essere anche di alcuni giorni. Decido comunque di confidare nella buona sorte. L'alternativa per raggiungere le Sporadi settentrionali sarebbe quella di passare all'esterno dell'Eubea puntando sull'isola di Skyros e poi proseguire verso nord-ovest. Ma ci sono alcune località del canale dell'Eubea che mi interesserebbe visitare e poi evitare lo Steno Kafirea, il ventoso passaggio tra l'Eubea meridionale e Andros, famoso per le sue onde incrociate e che con vento forte da nord crea spesso difficoltà anche a navi di notevole stazza, non mi dispiace per nulla. Passo quindi a controllare che le nuove vele siano state montate a dovere. E faccio bene in quanto il rolla fiocco al momento di riavvolgere il genoa risulta bloccato. Mi ci vuole una buona mezz'ora per estrarre tutta la scotta incattivita e riavvolgerlo nel senso corretto, in modo da lasciare la banda anti-uv all'esterno. Una volta risolto il problema e raggiunto un supermercato a Lavrion con lista della spesa alla mano facciamo cambusa, non tralasciando, come di consueto, l'acquisto di qualche bottiglia di vino che ancora non conosciamo. Poi un rapido passaggio al prospiciente Jumbo, un grande magazzino ben fornito ed economico, dove compro l'ennesimo paio di scatole in plastica dove stivare alcune parti di ricambio e lasciare così il gavone di prua ben ordinato. Purtroppo anche stasera "Limani" è chiuso. Nel pomeriggio eravamo passati a salutare Elias e il proprietario del ristorante che ci avevano accolti affettuosamente dicendoci che la sera sarebbero stati aperti. Ma come dargli torto? In strada, appena sceso il buio, stasera non c'è proprio nessuno e certo non possono tenere il ristorante aperto solo per noi. Ripieghiamo quindi nella taverna di ieri sera, "Petzodromos", che si conferma una buona alternativa. Questa sera, poi, e' l'ultima notte che passeremo all'Olympic Marina. Domani metteremo la prua verso nord con l'intenzione di raggiungere fra qualche settimana Istanbul, sempre sperando che il vento e il mare ce lo consentano.

(Giornale di bordo) 

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