CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 23 ottobre 2019

Bodrum



Oggi è giorno di disarmo e di grandi pulizie a bordo. Alle 9,30 arriva Ozgür, il velaio, che con un suo giovane collaboratore mi aiuta a togliere e piegare le vele. Quando la barca era a Punta Ala e la usavo costantemente, incluso in inverno, non ho mai tolto le vele, limitandomi a lavarle con acqua dolce di tanto in tanto Ma ora che Habibti nella stagione fredda si riposa le tolgo regolarmente. Lavarle, ripiegarle per bene e conservarle in un luogo asciutto allunga loro la vita. Lascio ad Ozgür anche il copriranda, il tendalino e la tela del bimini. Dopo qualche stagione necessitano di una lavata a fondo anche loro. Quando la barca era in Italia ogni anno vi provvedevo personalmente mettendo un pezzo alla volta nella vasca da bagno, ma ora per fare una pulizia seria e con un tempo limitato a disposizione, che preferiamo impiegare per navigare, ho demandato tale compito a chi è meglio organizzato logisticamente. Tra i lavori in programma quest’anno c’è anche il controllo della tensione delle sartie, un lavoro che era stato fatto l'ultima volta tre anni fa da Sandro,  prima della nostra partenza da Punta Ala. Ozgür, che è anche un “rigger”, ci penserà lui. Guardare Habibti senza le vele mi fa uno strano effetto. Senza di esse pare denudata. Tolte le vele, lavo per bene la coperta per togliere ogni possibile residuo di sale, quindi mi dedico alle scotte e alle cime varie. Prima le bagno per bene con l’acqua dolce, poi le passo nel secchio dove ho messo un po’ di ammorbidente ed infine le risciacquo abbondantemente. E' un lavoro che mi prende quasi tutto il giorno, visto che di cime a bordo ne ho proprio tante. Vederle tutte quante appese alle draglie ad asciugare fa un certo effetto. Forse sarebbe bene cominciare ad eliminare quelle più vecchie e consumate per creare un po' piu' di spazio nel gavone. Il fatto è che liberarmi di una cima mi è molto difficile. Mi viene sempre in mente il famoso detto: "Poca cima, poco marinaio". E ci sara' pure una ragione se qualcuno lo ha coniato. Nel frattempo Tania si occupa di portare la biancheria in lavanderia. Infine è il turno dell’aspirapolvere. Come ogni anno, a fine stagione ci piace lasciare tutto perfettamente pulito ed in ordine a bordo. Nel pomeriggio, come promesso, passa il tecnico del cantiere per controllare il “bow thrust” che per il momento pare funzionare, anche se una vocina dentro mi dice che c’è ancora qualcosa che non va. Arriva la sera e siamo entrambi veramente stanchi, tanto che non ci va ne’ di cucinare a bordo, ne’ tantomeno di andare al ristorante. Allora con il motorino andiamo a comprare due porzioni di “shawarma” che portiamo in barca e mangiamo direttamente nei contenitori. Nemmeno di lavare i piatti in questo momento ci va più.

(Giornale di bordo)

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