CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







venerdì 3 settembre 2021

Cokertme - Tekerek Limani - Alakisla Buku

 
Il vento di prima mattina si è calmato. Alle 9, dopo aver fatto una ricerca su internet, chiamo l'importatore di Arimar per la Turchia che si trova ad Istanbul. Vorrei sostituire subito il tender andato perso ieri sera con uno uguale. Mi risponde Alp, un signore estremamente gentile, molto efficiente e che parla un ottimo inglese. Gli spiego che vorrei comprare un Soft Line da 2,10 metri che dovrà essere spedito allo Yat Lift a Bodrum il prima possibile. Alp mi dice che al momento il modello non è disponibile, ma che lo sarà a partire da gennaio del prossimo anno. Il che significa che dovremo per forza trascorrere queste vacanze senza battellino di servizio. D'altra parte questo modello per noi è l'ideale in quanto è delle dimensioni giuste per la nostra barca, sia per stivarlo sotto il letto nel gavone della cabina di prua che per legarlo in navigazione posizionandolo in modo che non infastidisca le manovre. Inoltre, esso è molto leggero e riesco facilmente ad issarlo a bordo a braccia senza ricorrere all'ausilio di una drizza e, non ultimo, ha una chiglia semirigida che lo rende particolarmente stabile. Con lo sconto e spedizione inclusa costerà 700 euro. Non proprio regalato ma, come si dice?: "Lesson learnt!". La prossima volta farò di sicuro molta più attenzione quando si tratterà di fissarlo a bordo in caso di vento forte. Poichè siamo in tema di cambiamenti, telefono anche alla Eurovinil di Grosseto per chiedere informazioni in merito alla nuova zattera di salvataggio per quattro persone e con il contenitore rigido che vorrei installare sul pulpito di poppa. Quella attuale è da sei persone ed è contenuta in una valigia morbida che tengo nel gavone di poppa. Oltre al fatto che è molto pesante, il vero problema è che a seguito delle ultime revisioni le dimensioni della valigia sono aumentate a dismisura ed estrarla dal gavone è ormai diventato estremamente difficoltoso. Poichè quando devi far ricorso alla zattera lo devi poter fare rapidamente e senza intoppi, ho deciso di sostituirla. Chiedo quindi a Francesca di Eurovinil tutti i codici corretti per ordinare quanto necessario: vale a dire zattera di salvataggio, grab bag, sella e kit di montaggio. Verso mezzogiorno salpiamo dirigendoci a motore verso ovest. Il vento è cessato e ne approfittiamo per ricaricare le batterie. Ci fermiamo un'oretta più tardi a Tekerek Limani, una baia con l'acqua cristallina dove pranziamo. Sulla spiaggia si trova un piccolo capanno, mentre accanto a noi da fondo un caicco sopraggiunto poco dopo il nostro arrivo. Il fondale non è buon tenitore. Me ne accorgo in quanto l'ancora non ha agguantato a dovere e quando il vento gira a sud-ovest ci spostiamo leggermente. Anche qui i danni provocati dagli incendi sono evidenti. A vedere dal mare le colline circostanti con tutta la vegetazione bruciata è una desolazione, tanto più che il vento alza le cenere in macabri mulinelli. Con il vento da sud-est nella baia entra un po' d'onda e quindi, dopo pranzo, decidiamo di spostarci  nella vicina Alakisla Buku, un bel ancoraggio che avevo individuato l'ultima volta che eravamo passati da questre parti e nel quale mi ero ripromesso di fermarmi. Al tramonto molti dei caicchi presenti nella baia se ne vanno ed il luogo si svuota. Sulla riva orientale dell'ampia insenatura si vedono le rovine di un antico insediamento che decidiamo di visitare l'indomani. Per fortuna quest'area è stata risparmiata dagli incendi che hanno colpito solo la parte sommitale delle colline circostanti. Per cena preparo una frittata di zucchine e cipolle e un cocktail di gamberi in salsa rosa. Con il buio il vento rinforza nuovamente, ma molto meno della sera precedente. In ogni caso, per precauzione filo altri 20 metri di catena aggiungendoli ai 40 che avevo già dato in precedenza. In questo modo sono certo che potremo dormire sonni davvero tranquilli.

(Giornale di bordo)

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