Oggi c’è vento forte da nord-ovest e il mare è decisamente mosso. Avendo ancora l'auto a disposizione decidiamo di completare il giro dell’isola interrotto ieri. Prima ci dirigiamo verso nord, dove la strada asfaltata termina quasi subito, poi verso la parte meridionale dell’isola. Qui la costa orientale degrada più dolcemente rispetto a quella occidentale che continua ad essere ripida e a inospitale. Facciamo anche un salto a Merikas a ritirare la biancheria. Qui, grazie Google Earth, riusciamo ad individuare la strada che conduce al luogo dove la sorella di Tania ha acquistato un terreno per costruire una casa. Lo raggiungiamo. Il panorama è molto bello, ma la strada necessita assolutamente di alcuni lavori per renderla più sicura e percorribile. Visitiamo anche Agios Dimitrios, il villaggio all’estremità meridionale dell’isola e Agios Stefanos, dove c'è una baia molto ben ridossata da tutti i quadranti tranne quello sud-orientale. Il mare oggi è veramente agitato e le poche barche che cercano di risalire il vento soffrono parecchio. Sulla strada del ritorno ci fermiamo nuovamente a Chora dove beviamo due birre nello stesso bar dell’altro giorno. Alle sue spalle c’è un giardino pubblico con degli alberi di agrumi. Il profumo dei loro fiori pervade l’aria. In porto riconsegnamo le chiavi dell’auto a Stavros. Oggi non ci sono molte meno barche. Vuoi per le condizioni del mare, vuoi perché, essendo venerdì, molti charter sono stati giocoforza costretti a rientrare per il cambio degli eqipaggi. Poiché il vento ci spinge contro la banchina, mi faccio dare un altro paio di parabordi da Stavros che aggiungo a quelli di Habibti. Secondo le previsioni il tempo comincerà a migliorare solo da sabato. Così rinviamo a domattina la decisione se ripartire o meno. Per ora mi metto ai fornelli e preparo una tortilla che mangiamo con un salamino stagionato. Il vento continua a soffiare a raffiche. Le cime d’ormeggio cigolano un po’, ma la barca è al sicuro. Riceviamo anche qui la visita di un gatto in coperta, poi, dopo uno tzipouro cE ne andiamo a letto.
(Giornale di bordo)
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