La mattinata è cominciata con un bello scroscio. Anche oggi vento da nord, decisamente freddo. Il mare si è un po’ calmato rispetto a ieri, ma resta comunque mosso. Non ho voglia di mettermi a risalire il vento con l’onda contro, così decidiamo di stare qui un altro giorno e di andare a camminare. La meta è l’antico “kastro”, che si trova in nella parte nord-occidentale dell’isola. Prepariamo il necessario per un pranzo al sacco e verso le 11 ci incamminiamo. Percorriamo un primo tratto di strada asfaltata e poi una carrareccia che si inerpica fino ad alcuni stazzi con delle pecore. Ci sono anche due piccole chiese. Sulle isole greche ci sono davvero chiese ovunque. Terminata la strada proseguiamo lungo delle tracce di sentiero battute dalle capre e superando alcuni muretti in pietra di cui l’isola è piena. Servono a delimitare i terreni e a fare in modo che il bestiame che è al loro interno non si allontani. Non c’è alcuna segnalazione che indichi la via. Risalendo una collina constatiamo che le rovine del castello sono sulla nostra sinistra al di là di un vallone che dirupa verso il mare. Facciamo un lungo giro e riusciamo finalmente ad individuare la strada corretta. Nel frattempo il cielo si è coperto di nubi nere. Tania non è entusiasta di percorrere l’ultimo tratto del sentiero un po’ esposto che conduce alle rovine. Pertanto ci accontentiamo di vedere il “kastro” da una certa distanza. Ci ripariamo dal vento sedendoci dietro ad un grande masso in un avvallamento del terreno e mangiamo qualcosa. Si mette anche a piovigginare leggermente. Terminato il pranzo al sacco ci avviamo lungo la strada del ritorno. Un’altra oretta e mezza di agile cammino in discesa e siamo nuovamente in barca. Prima di partire avevo collegato il cavo dell’elettricità in banchina e quindi abbiamo anche l’acqua calda per una bella doccia. Purtroppo sì è ripresentata la leggera perdita di acqua dolce che quindi desumo non possa provenire che dal boiler. Do un'ennesima occhiata e individuo due possibile punti da dove puo' provenire la perdita: un manicotto di collegamento tra due tubi, che sigillo temporaneamente con dell'agglomerante, oppure la valvola di sicurezza del boiler stesso, che in questo caso occorrerà sostituire. Pago a Stavros il nostro soggiorno di quattro notti al porto: 43 euro con acqua ed elettricità incluse. Ci scrivono i nostri amici scozzesi Linda e Dale con i quali forse riusciremo ad incontrarci fra un paio di giorni a Kea. Faccio il pieno d’acqua e trascorriamo il resto del pomeriggio a leggere e a scrivere. In porto oggi ci sono poche barche e si sta proprio bene. In serata facciamo la solita passeggiata e scambiamo due parole con una giovane coppia rumena a bordo di uno Janneau che, come noi, è qui da alcuni giorni. Lui parla un ottimo inglese e, benché ci dica di non essere mai stato in Italia, anche un italiano quasi perfetto. Lo ha imparato guardando i programmi televisivi. Domani si sposteranno a Siros. Anche loro si lamentano per il numero eccessivo di charter che già circolano in questa stagione. Dopo la passeggiata preparo una minestra. Qualcosa di caldo con il freddo che fa questa sera ci sta proprio bene.
(Giornale di bordo)
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