Notte piuttosto movimentata. Vento fino a 35 nodi. Avevo dato fondo su un fondale di sabbia di 5 metri filandone 50 di catena, quindi nessun problema per quanto riguarda la tenuta dell'ancora, ma la barca brandeggiava parecchio. Così, verso le 3 del mattino, mi sono alzato e ho aggiunto una lunga cima fissata con un prusik alla ritenuta che sono solito mettere sulla catena dando successivamente volta sulle due gallocce poste a centro barca. L’effetto demoltiplicatore è stato immediato e si è quindi potuto dormire più tranquilli. Al risveglio il cielo è coperto e decidiamo di spostarci nuovamente in porto. Questa volta però ormeggiando di poppa in uno dei posti lasciati liberi da un paio di barche a vela che avevamo visto salpare di prima mattina. Diamo fondo filando 50 metri di catena accanto ad un catamarano Outremer 45 con dei francesi a bordo. Una mezz’ora più tardi ormeggia accanto a noi uno yacht davvero enorme. Il capitano fa un ottima manovra e l'equipaggio è gentile, tuttavia ci toccherà sopportare il loro generatore che, sfortuna vuole, si trova proprio all’altezza della nostra cabina. In tarda mattinata arriva con dei nuovi clienti anche il nostro amico Alex con il Sun Odissey 45. Si infila in modo impeccabile nello spazio ristretto tra noi e l’Outremer. Vengono anche a salutarci Christian e Raphaelle a cui diamo appuntamento per la sera. Facciamo una passeggiata nel l’abitato di Naoussa dove fervono i preparativi per celebrare la Pasqua ortodossa, che in Grecia è una ricorrenza davvero importante. In un negozio di pellame compriamo un paio di cinture e una borsa di cuoio. Riusciamo anche a trovare un gallo in ceramica per la collezione di mia madre. Pranziamo in barca: salmone affumicato e uova di lompo con burro e limone. Alex ci dice che la traversata di ieri verso Naxos non è stata facile a a causa del forte vento contrario e anche quella odierna non sarà da meno. In più, al momento di salpare la catena della sua barca si incoccia in uno dei diversi blocchi in cemento di cui è cosparso il fondale del porto e che dovevano servire per legarvi le trappe che però ora sono state tolte. Per disincagliarla è costretto a gettarsi in acqua. Il personale di bordo del grande yacht a motore ormeggiato accanto a noi monta uno spiedo in alluminio sulla banchina dove domani sarà rosolato l’agnello pasquale. Il generatore dello yacht è veramente fastidioso. Ma, dico io, con uno yacht di più di 50 metri di lunghezza non te ne puoi restare alla fonda in mezzo alla baia e farti portare a terra sul tuo tender che è lungo quasi quanto la nostra barca? Che necessità c’è di occupare per intero un piccolo porto rompendo le scatole a tutti quanti? Cerco comunque di farmene una ragione, pensando che, essendo a bordo tutti greci, in fondo, questa è casa loro. Verso sera andiamo a bere un aperitivo con Christian e Raphaelle. In paese c’è un'atmosfera di grande festa: musica e ristoranti al collasso. Concludiamo la serata sulla barca dei nostri amici francesi che salutiamo affettuosamente al momento di lasciarci. Domattina, infatti, partiranno presto approfittando del vento favorevole per raggiungere Loutra, una quarantina di miglia ad ovest, sull’isola di Kythnos.
(Giornale di bordo)
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