Ci rechiamo al “technical department” per organizzare l’alaggio di Habibti la mattina di giovedì. Chiedo anche se possono mandare un tecnico per controllare da dove proviene la perdita d'acqua dolce ed eventualmente riparare il boiler. Tecnico che attenderò inutilmente per tutta la giornata. Paghiamo l'alaggio e il primo mese di sosta in cantiere. Ricordavo che l’Olympic Marina non fosse economico, ma ho l'impressione che i prezzi siano ulteriormente aumentati. Per la sosta in invaso la spesa è di 620 euro al mese, mentre se l’avessimo lasciata in acqua sarebbe stata di 900. È vero che è sempre meno di quanto si pagherebbe in Italia in un buon Marina nei mesi estivi, ma la cifra è comunque considerevole. L'unica consolazione è che non avendo lasciato la barca in acqua nel complesso abbiamo risparmiato qualche centinaio di euro. In tarda mattinata telefoniamo a Delos scoprendo che si trova all'Olympic Marina. Ci viene a salutare. È un vero piacere reincontrarlo. L’ultima volta che ci eravamo visti è stato tre anni fa ad Oinussa, l’isola sulla quale i suoi genitori hanno una casa. Beviamo una birra e ci aggiorniamo sulle reciproche novità. Ci dice che l’attività commerciale di famiglia ora è gestita dalla sorella. Pur continuando ad esserne co-titolare, in questo momento fa lo skipper di un catamarano di 50 piedi, un “floating apartment”, come ironicamente lo definisce, di proprietà di una nota società di charter. Si è trattato di una scelta di vita di cui, per ora, è molto soddisfatto. Grazie a Delos, nel pomeriggio ci fa visita Chris, un tecnico della "Nomad" la società per la quale egli lavora. Con lui decidiamo di sostituire la valvola di sicurezza del boiler, il regolatore della temperatura, in quanto quello attuale è bloccato e, già che ci siamo, anche il termostato e la relativa resistenza. Un lavoro che di tanto in tanto occorre fare, con la speranza di riuscire anche a risolvere la causa della piccola perdita di acqua dolce la cui origine continuiamo a non riuscire ad identificare. Purtroppo in serata Delos deve necessariamente fare un salto ad Atene e pertanto non riusciamo a cenare insieme. Trascorrimamo la serata in barca andando a letto verso le 23, con la speranza che durante la notte le malefiche zanzare ci lascino dormire in santa pace.
(Giornale di bordo)
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