CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







giovedì 17 agosto 2023

Akhillon - Ormos Loutro


Nel corso della notte il vento resta calmo. Il più piccolo dei tre traghetti accanto a noi parte per primo, carico di gente, alle 9. Come gli altri è diretto a Skiathos e Skopelos per una gita giornaliera. Noi salpiamo poco più tardi. In settimana le Sporadi saranno sferzate dal Meltemi e così decidiamo di restare nel golfo di Volos per i prossimi giorni. Un'occasione per scoprire alcune delle sue baie. Quella di oggi si trova ad un paio di miglia da Akhillon. Si chiama Ormos Loutro e si trova poco ad ovest del piccolo abitato di Pigadi. E' sovrastata da una collina sulla quale si trova una torre di avvistamento medioevale. Nella baia troviamo due barche a vela alla fonda. Entrambe battono bandiera francese e su una di esse sventola anche quella bretone. Diamo fondo tra le due imbarcazioni in 14 metri d'acqua. Quella bretone salperà poco dopo. Sulla spiaggia di fronte a noi c'è uno stabilimento balneare di cui proviene della musica lounge. Un cane di una casa vicina abbaia incessantemente per un'ora, probabilmente disturbato dall'andirivieni dei bagnanti. Accanto alla spiaggia c'è anche un ristorante famigliare di cui leggiamo delle ottime recensioni su internet. Mentre siamo seduti in pozzetto si avvicina ad Habibti, a cavalcioni di una tavola da surf, una signora italiana che ci saluta. Si chiama Luisa. Impieghiamo un poco a capire che fa parte dell'equipaggio della barca francese alla fonda accanto a noi. Inizialmente, considerata anche l'età, avevo pensato ci avesse raggiunti dalla spiaggia. Ci dice di essere originaria di Bologna. Con il marito Gianfranco, l'altra persona a bordo, trascorrono l'estate navigando nelle isole dell'Egeo. Nel pomeriggio ci verranno a trovare per scambiare due chiacchiere. All'ora di pranzo, mentre stiamo mangiando un’insalata con tonno e uova, ci si avvicina, sempre a cavalcioni di una tavola da surf, un'altra signora, questa volta davvero proveniente dalla spiaggia. E' venuta a dirci che la polizia ci ha chiesto di allontanarci un poco dallo stabilimento balneare. Effettivamente siamo più vicini a terra rispetto alla barca di Gianfranco e Luisa. Avevo dato espressamente fondo qui in quanto nel pomeriggio intendevo scendere a terra a nuoto per gettare i sacchi dell'immondizia. In realtà non crediamo molto alla storia della polizia. Pensiamo piuttosto che la richiesta provenga dal proprietario dello stabilimento che ha trovato la scusa della polizia per rendere la richiesta più incisiva. In ogni caso non mi va di complicarmi la vita e quindi, terminato il pranzo, ci spostiamo una cinquantina di metri più al largo. Nel pomeriggio, come promesso, Luisa e Gianfranco vengono a farci una visita. Sono una coppia davvero fantastica. Lei ha 80 anni e lui 85. Non possiamo evitare di complimentarci con loro per l’invidiabile forma fisica. Un esempio a cui ispirarsi per il futuro. Ci raccontano che ormai sono quasi vent'anni che durante i mesi estivi navigano in Grecia. In inverno lasciano il loro Doufur 38 Classic in un cantiere poco a nord di Cheli. Ce lo raccomandano, sia per i prezzi economici che per la qualità dei servizi. Lo terremo sicuramente presente. Per il prossimo inverno abbiamo già preso accordi con un cantiere che si trova a Chalkidi, una località poco a sud di Khalkis. Gianfranco mi da qualche dritta su dove ormeggiare quando dovremo attraversare il ponte di Khalkis ridiscendendo l'Eubea. La banchina indicata dal portolano non solo è esposta alla forte corrente, ma lo spazio disponibile è davvero limitato. Inoltre, da un veloce sopraluogo che avevo fatto in occasione del nostro ultimo passaggio, avevo notato che sulla parte meridionale della banchina si trovano degli spuntoni in ferro all’altezza della murata. Davvero poco raccomandabili. Dopo aver chiacchierato un altro poco a decidiamo di andare a fare una passeggiata fino a Pigadi, approfittando del passaggio offertoci sul tender da Luisa e Gianfranco. Prima di scendere a terra facciamo una breve sosta sulla loro barca. Gianfranco vuole mostrarmi un sistema di ancoraggio che è solito utilizzare per lasciare la barca in sicurezza quando entrambi scendono a terra. In sostanza, aggiunge al calumo un grande rampino costruito artigianalmente agganciandolo una decina di metri dietro l'ancora principale. Un afforco sicuramente efficace, ma che francamente trovo un po' laborioso. La passeggiata fino a Pigadi è molto gradevole. Percorriamo una strada secondaria delimitata da delle piante di eucalipto che emanano un buon profumo e che costeggia il litorale. A Pigadi compriamo un gelato. Do anche uno sguardo al molo che si trova davanti al paese e al quale sono ormeggiate un paio di barche. E' piuttosto basso, tanto che entrambe le imbarcazioni hanno i parabordi praticamente in acqua. Sicuramente meglio stare alla fonda nella baia antistante il villaggio. Per il ritorno imbocchiamo un'altra strada, questa volta più interna rispetto alla precedente. Arriviamo sulla spiaggia all'ora del tramonto e veniamo aggrediti da nugoli di zanzare feroci. Luisa e Gianfranco ci riportano su Habibti e ci diamo appuntamento per la mattina per salutarci prima della partenza. Le zanzare ci hanno davvero massacrato. Fortunatamente in barca non ce ne sono e così possiamo berci il nostro aperitivo a prua e poi trascorrere una notte tranquilla.
 
(Giornale di bordo)

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