CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







martedì 22 agosto 2023

Kotte - Skiathos

Lasciamo Kotte di buon'ora. I polacchi accanto a noi ci dicono che intendono restare qui un'altro giorno. Il che non mi pare un'eccelente idea. In giornata il vento da nord-ovest dovrebbe aumentare parecchio e la banchina risulterà parecchio esposta. Margherita e Jean-Francois invece si sposteranno a Ay Apostoloi, il che mi pare molto più saggio. Risaliamo il primo tratto a motore superando capo Ak. Dhrapaio e poi Ak. Trakhili. Dopo quest'ultimo prendiamo il vento che si incanala nel passaggio tra l'isola di Palaio Trikeri e la terraferma. Apriamo le vele e risaliamo di bolina larga a buona andatura. Abbandoniamo il programma originario di trascorrere la notte a Ormos Loutro. Il vento ci facilita la discesa dello Stenon Volou, l'ampio passaggio che da accesso al golfo di Volos. Lo ridiscendiamo al gran lasco raggiungendo una vela che procede davanti a noi con il solo genoa. Lasciato il paesino di Ormos Trikeri sulla sinistra risaliamo l'omonimo canale, che separa la terraferma dall'Eubea. L'intenzione è di raggiungere Platania, un abitato di fronte al quale c'è una baia ben ridossata dal Meltemi. Prendo una mano di terzaroli. Una decisione azzeccata in quanto dopo una decina di minuti il vento gira da nord-ovest e aumenta fino a 25 nodi. Habibti avanza dolce sull'onda anche se questa è piuttosto disagevole. Decido di cambiare ulteriormente programma e di proseguire fino a Skiathos. Nello Steno Skiathou il vento prende ulteriore forza e il mare diventa formato. Habibti, come al solito, è perfetta. Superiamo, lasciandola velocemente alle nostre spalle, un'altra barca a vela che procede a motore e che con questo mare soffre tantissimo. Mantengo la bolina larga che ci permette di progredire velocemente in direzione del capo occidentale dell'isola. Appena possibile mi metto al traverso e poi al gran lasco. Una volta ridossati dietro l'isola la situazione migliora. Il vento rimane, ma l'onda si riduce parecchio. Costeggiamo la parte meridionale dell'isola, tenendoci lontani dal banco di secche che si trova tra Ormos Koukounaries e Platanià. Entriamo nella baia di Skiathos verso le 14. Nel porto c'è un notevole via vai di traghetti. Ormeggiamo su un pontile galleggiante prendendo il posto di un Hanse 58 appena salpato. Ci aiuta nell'ormeggio il titolare di una compagnia di charter che ha due delle sue barche ai nostri lati. Ci teniamo ben distanziati da terra in quanto i traghetti in fase di ormeggio alzano spesso un'onda piuttosto alta, con il rischio di fare danni a poppa sbattendo contro il pontile. Una volta sistemata la barca scendiamo a terra. Pranziamo nella trattoria nella quale eravamo stati in occasione del nostro passaggio qui nel marzo del 2019. Vassili, il cameriere, è molto gentile e il pranzo ottimo. In giro ci sono tanti turisti e moltissime barche. E pensare che l'ultima volta eravamo la sola barca ormeggiata in banchina. Dopo pranzo andiamo a fare un po' di cambusa al supermercato. Il piede mi fa sempre male e nonostante sia quasi una settimana che prendo gli antibiotici l'infezione della ferita non è del tutto passata. La spesa ci viene portata da un inserviente del supermercato con un cammioncino del supermercato fino all'inizio del pontile. Gli strappiamo un passaggio. Sul pontile facciamo la conoscenza di un brasiliano che parla un buon italiano e che è proprietario di un 50 piedi con il quale, ci dice, è transitato anche in Italia. Poi scambiamo due parole con Sergio, un bolognese armatore di un attempato ma sempre elegante Solaris 47. La sua famiglia partirà domani in aereo per rientrare in Italia, mentre lui, insieme al ragazzo di una delle figlie, porterà la barca a Salonicco dove la lascerà a svernare. A bordo hanno un problema con la pompa di uno dei due gabinetti di cui è riuscito fortunosamente a trovare il ricambio. Domani verranno a montarla. Ci diamo appuntamento per il giorno dopo. Verso sera la banchina si riempie delle barche a noleggio che portano i turisti a fare dei giri giornalieri. Dopo le 18 non c'è più un buco libero e qualche charter ritardatario è costretto a dare fondo nella parte diametralmente opposta al porto. Dico nella parte diametralmente opposta in quanto nelle immediate vicinanze del pontile vi è il divieto di ormeggio e sappiamo di barche che, proprio in questi giorni, hanno preso delle multe molto salate. Trascorriamo la serata a bordo.

(Giornale di bordo) 

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