CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 23 agosto 2023

Skiathos


Decidiamo di fermarci qui un altro giorno. I porti come Skiathos, con un via vai di traghetti che alzano continuamente onda non ci piacciono, soprattutto perchè c'è sempre il rischio che una più forte delle altre faccia sbattere la poppa contro il pontile. Oggi non dovremmo correre questo rischio in quanto la poppa di Habibti è ad almeno due metri dalla banchina. Dal punto di vista pratico è un po' disagevole in quanto tutte le volte che dobbiamo salire e scendere dalla barca mi tocca mettere e togliere l'asse della passerella che è quasi al limite della sua lunghezza, vale a dire un paio di metri. Ma in questo modo siamo tranquilli, anche quando lasciamo la barca incustodita. La sosta odierna ci consentirà di portare in lavanderia la biancheria che ormai si è accumulata in questo periodo. Mentre scendiamo a terra, sul pontile incontriamo Sergio e la moglie con i quali percorriamo un tratto di strada. Di prima mattina la cittadina è ancora semi deserta. Facciamo un salto in farmacia dove vorrei comprare un'altra confezione di antibiotici. La caviglia è ancora un po' infetta e continua farmi male e quindi preferisco continuare la cura antibiotica per un'altra settimana. Purtroppo per avere gli antibiotici in Grecia è assolutamente necessario disporre di una prescrizione del medico. Ogni tentativo di farcela vendere senza quest'ultima è vano. La farmacista ci indica dove si trova la struttura sanitaria pubblica alla quale poterla richiedere, ma, lungo il cammino, un signore ci sconsiglia di rivolgerci lì in quanto rischieremmo di passarvi tutta la giornata. Ci suggerisce invece di chiedere la prescrizione ad una clinica privata che si trova poco lontano. Il medico di quest'ultima è gentile e mi rilascia la prescizione gratuitamente. Ritornati sul lungomare ci sediamo in un bar per fare colazione. Qui, dopo vari ripensamenti, prendiamo la decisione di riportare la barca all'Olympic Marina per l'inverno. Lasciarla a Chalkidi, come avevamo pensato di fare per risparmiare un poco, non ci conviene in quanto in quest'ultimo posto non abbiamo la certezza di quando poterla alare per metterla a terra. Guardando le previsioni, durante le prossime settimane a Chalkidi ci sarà sempre vento forte e, poichè il cantiere non ha il travel lift bensì il carrello, il rischio è di non riuscire ad alare la barca in tempo per prendere l'aereo che abbiamo già prenotato per i primi di settembre. Inoltre, resta sempre la seccatura di transitare la notte il ponte di Kalkhis. Così, con una mail che inviamo all'Olympic Marina, prenotiamo il giorno dell'alaggio in quel cantiere. A partire dall'anno prossimo quando, Dio volendo, smetterò di lavorare avremo più tempo a disposizione e, quando ritorneremo in Grecia, potremmo senz'altro organizzarci per lasciare Habibti in cantieri meno esosi rispetto all'Olympic Marina. Trascorriamo il resto della giornata a bordo. Per pranzo apriamo la confezione di "magret de canard con fois gras" che fin'ora avevamo conservato preziosamente e dedichiamo il resto del pomeriggio alla lettura. Verso sera, una coppia, lui olandese e lei lituana, armatori di un Hallberg Rassy 42 Enderlein, ci fanno i complimenti per Habibti. Naturalmente l'apprezzamento ci fa molto piacere, anche perchè più passa il tempo e più ci rendiamo conto, non solo che è una barca perfetta per le nostre esigenze, ma anche che questo modello fa parte di un'ultima generazione di barche con delle caratteristiche ancora tradizionali, sia per quanto riguarda la forma dello scafo che per altre soluzioni tecniche ormai difficili da trovare sulle barche più moderne.
 
(Giornale di bordo)

Nessun commento:

Posta un commento