CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 30 agosto 2023

Ormos Kastri (Eubea) - Olympic Marina


Nella notte il vento previsto da nord non arriva. Invece soffia da sud-ovest e così nella baia entra un'onda fastidiosa. Si balla parecchio. Mi alzo verso le due di notte per controllare la situazione. Anche le barche che sono nella zona più ridossata della baia, quella con i bassi fondali e protetta da un piccolo promontorio, dondolano parecchio. Rinuncio così all'idea che mi era venuta di spostarmi dando fondo in quella parte della baia, ad un centinaio di metri da qui. Come sempre il meglio è il nemico del bene. E poi non sarebbe stato comunque risolutivo. Nell'aria c'è molta umidità e il ponte è completamente bagnato. Cerco di riaddormentarmi stendendomi su uno dei divani in quadrato. Si sveglia anche Tania e, infine, troviamo una sistemazione accettabile stendendoci di traverso nella cuccetta della cabina di prua. In questo modo il movimento che percepiamo è sussultorio e non ondulatorio e riusciamo a riaddormentarci nuovamente. Al mattino tutto si calma. Nel consultare le previsioni risulta che il tempo nei prossimi gioni sarà pessimo. E in più il vento girerà continuamente nel corso delle diverse ore della giornata rendendo difficile trovare un ridosso protetto a 360 gradi. L'unico potrebbe essere la baia di Ormos Vourkari sull'isola di Kea. Ma comunque significherebbe trascorrere lì almento cinque dei sette giorni che ci restano prima di alare Habibti. Un programma che non ha nessun senso. Pertanto decidiamo di modificare totalmente i nostri programmi e di anticipare di una settimana la nostra partenza. Oggi rientreremo all'Olympic Marina, che di qui dista una trentina di miglia, in modo da poter rassettare la barca e poterla alare venerdì mattina. Durante la traversata cambiamo i biglietti aerei per Roma, acquistiamo quelli nuovi per Milano Malpensa e per il ritorno a Riad, modifichiamo le prenotazioni alberghiere e quella dell'autonoleggio, cambio l'agenda di tutti gli impegni lavorativi che avevo preso. Tutto ciò ci prende un sacco di tempo e così ci ritroviamo al traverso di Lavrion che sono già le 16.45 senza manco accorgercene. Prima di ormeggiare al pontile intendo fare il pieno di gasolio. Al distributore c'è la coda e quindi diamo fondo all'esterno del Marina accanto ad altre barche in attesa aspettando che ci chiamino per radio al nostro turno. Sopraggiunge anche la barca dei tedeschi con lo scafo blu che avevamo incontrato la prima volta a Peristeri e poi a Ormos Kastri. Ci salutano e passandoci accanto fanno i complimenti ad Habibti. Si mettono alla fonda anche loro in attesa del loro turno per andare al distributore. Fatto gasolio, ormeggiamo ad uno dei pontili accanto ad una barca a vela con a bordo una giovane coppia tedesca. Lui è piuttosto taciturno, ma la moglie nel conversare con Tania, mentre io lavo la barca, le dice che sono partiti da Amburgo lo scorso anno lasciando la barca a Barcellona dove l'hanno recuperata in primavera. La loro intenzione è di trascorrere in Egeo un paio di stagioni e poi rientrare in Germania. Lavata la coperta facciamo un salto agli uffici del Marina per pagare il soggiorno e a fare il contratto per lasciare Habibti in cantiere fino al marzo prossimo. Di andare a mangiare a Lavrion non ce la sentiamo. Siamo piuttosto stanchi e poi dobbiamo finire le poche cose che ci restano in cambusa. Non ci va nemmeno di cucinare e così la soluzione è preparare una bresaola condita con olio e limone, terminare le due uova sode che abbiamo in frigo e il gorgonzola che ci ha seguito fin da Riad. 
 
(Giornale di bordo)

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