CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







martedì 29 agosto 2023

Ormos Renes (Skyros) - Ormos Kastri (Eubea)


Ci svegliamo alle 5 e partiamo una mezz'ora più tardi. Oggi ci attendono una cinquantina di miglia. Vogliamo attraversare lo stretto di Kefira prima che sopraggiunga il vento forte previsto nei prossimi giorni. Quello di Kefira è uno dei passaggi più delicati dell'intero Egeo. Quando soffia forte il meltemi, anche a causa della corrente, al suo interno si forma un mare talmente mosso che le stesse navi preferiscono non affrontare il passaggio. In passato, è capitato anche a noi di vederle alla fonda, ridossate dietro capo Sunio, in attesa che le condizioni del mare migliorassero. Oggi, invece, le condizioni sono ideali. Soffia un vento da nord-est sui 10 nodi. Inizialmente lo prendiamo al gran lasco, ma quasi subito lo abbiamo in poppa piena. La navigazione si svolge tranquilla. Vediamo un tonno e un paio di delfini. Avvicinandoci all'Eubea cominciamo a distinguere una serie interminabile di pale eoliche. Abbiamo una leggera corrente a favore. Nei pressi di capo Ak. Kefireas incrociamo una barca a vela che risale a motore. La costa dell'Eubea in questo tratto è molto scoscesa e senza possibilità di ridosso. Superiamo i capi di Ak. Merouthi e Ak. Thimi. L'isola di Andros è a poche miglia sulla nostra sinistra. Il punto più stretto del passaggio ha una larghezza di 6 miglia. Le pale eoliche deturpano irrimediabilmente il paesaggio, anche perchè per raggiungerle le pendici delle colline sono state devastate da una rete fittissima di strade sterrate. Ci interroghiamo sulla loro effettiva ecosostenibilità, per la buona pace degli ambientalisti più integralisti. Ormos Platanisto è la prima baia accessibile in tutto questo tratto di costa. E' caratterizzata da una lunga spiaggia con alle spalle un paesino. E' comunque un ridosso molto aperto e protetto solo dai venti del primo quadrante. Un paio di miglia più a sud si trova Ormos Kastri, la nostra meta e l'unico vero ridosso dai venti settentrionali dell'intero passaggio. Diamo fondo al suo interno alle 13.30 vicino ad un peschereccio. C'è anche un'altra barca: un Hanse battente bandiera svizzera. Nel dare fondo faccio attenzione di tenermi a debita distanza da due cavi sottomarini segnalati sulla carta. A terra ci sono alcune case e una lunga spiaggia di sabbia. Raggiungo la riva a nuoto una prima volta per verificare se per caso vi sia anche una taverna nella quale pranzare. Non trovo la taverna, ma almeno individuo dei cassonetti per la spazzatura. Ormai il gavone di prua è pieno di sacchetti dell'immondizia di cui dobbiamo sbarazzarci. Ritorno in barca a recuperarli e torno a terra a nuoto una seconda volta. Sulla spiaggia ci sono un paio di famiglie greche con i bambini che sguazzano nell'acqua. Nel pomeriggio entra nella baia la barca a vela con lo scafo blu battente bandiera tedesca che avevamo incontrato a Peristeri. Arrivano anche un grande gommone semicabinato, che sceglie la parte più ridossata della baia dove però i fondali sono piuttosto bassi e una barca a vela vecchiotta con a bordo una coppia di italiani. Il peschereccio se ne va al tramonto. Ora nella quale, come nostro solito, ci trasferiamo a prua per un aperitivo. Ci tiene compagnia una bella luna piena.
 
(Giornale di bordo) 

Nessun commento:

Posta un commento