CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







martedì 16 aprile 2024

Riva di Traiano


Nel corso della notte sono arrivate altre barche che hanno partecipato alla tratta breve della “Roma per uno, per due, per tutti”. Noi per prima cosa andiamo a pagare il soggiorno negli uffici del Marina. In totale trascorreremo qui tre notti. Nei prossimi due giorni, infatti, vi sarà vento forte da ovest-sud-ovest. Approfitto della sosta per salire in testa d’albero. Voglio innanzitutto mettere due fascette in plastica autostrozzanti intorno al moschettone sulla penna del genoa. È da quando il primo giorno del trasferimento in navigazione si era aperto il moschettone sul punto di mura che ci penso. Ne approfitto per dare una controllata ai bozzelli in testa d’albero, alle sartie, crocette, alloggiamento del radar e quant’altro. Tutto mi pare in ordine. Pranziamo ad uno dei ristoranti del Marina: polpo e patate, tonno alla piastra e pezzogna al forno. È la prima volta che assaggiamo questo pesce dalla carne tenerissima. Nel pomeriggio raggiungiamo a piedi Civitavecchia, che dista qualche chilometro dal Marina. Non ne conoscevo il lungomare, che si rivela una bella sorpresa. Raggiungiamo l’imponente fortezza Michelangelo, che si trova poco lontano dagli uffici della Capitaneria di porto, dove avevo sostenuto l’esame teorico per la patente nautica, e al bacino del porto commerciale, dove avevo fatto la successiva prova in mare per il conseguimento della stessa. Proseguiamo facendo altri due passi in centro percorrendo la via pedonale dove si trovano il teatro comunale e la sede compartimentale della Guardia di Finanza. Qui incrociamo diversi turisti stranieri, sicuramente sbarcati da una delle grandi navi da crociera ormeggiate in porto. Facciamo un po’ di spesa in un supermercato, un salto alla Wind per comprare una carta SIM per l’i-pad e poi qualche altro acquisto. Rientriamo al Marina in taxi. Il vento forte sta alzando grosse onde sul litorale. L’ingresso al Marina con queste condizioni sarebbe davvero impossibile, a meno di correre il serio rischio di andare a scogli. I bassi fondali rendono i frangenti estremamente pericolosi. Aggiungo due spring a poppa per stabilizzare Habibti. Dopo il lauto pranzo, nonostante la lunga camminata, non ce la sentiamo proprio di cenare. Così trascorriamo la fredda e ventosa serata al calduccio sottocoperta.

(Giornale di bordo)

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