Soffia un Levantazzo umido e infame, una specie di lamento, fa migrare anime morte e ti spinge nelle caverne inesplorate di te stesso. Qui sei un miserabile nulla davanti all'immensita' della natura. Non è come il Grecale, o il vento di Borea, che ti esalta, lava l'anima e pulisce i pensieri. O come il Maestro, che ti fa veleggiare con un andante maestoso.
(Paolo Rumiz, Il ciclope)
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