CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE
mercoledì 2 agosto 2017
Mar grigio
Io guardo estasiato tal mare
immobile mare uguale.
Non onda,
non soffio che l'acqua ne increspi,
non aura vi spira.
Di sopra lo copre un ciel grigio
bassissimo, intenso, perenne.
Non nave, non vela, non ala,
soltanto egli sembra
un'immensa lamiera d'argento brunastro.
Su desso
velato si mostra ogni astro.
Il sole si mette una benda di luttoll,
la luna un vel grigio,
le innumeri stelle lo guardano
tenendo un pochino socchiuso
il lor occhio vivace.
Io guardo estasiato tal mare.
Ma quale fu l'acqua ad empirlo?
Dai monti ruino'?
Sgorgo' dalla terra?
Dal cielo vi cadde?
O cadde piuttosto dagli occhi del mondo?
Mar grigio,
siccome una lastra d'argento brunastro,
immobile e solo,
uguale,
ti guardo estasiato.
Ma c'e' questo mare? Ma c'e'?
Sicuro che c'e'!
Io solo lo vedo,
io solo mi posso indugiare a guardarlo,
tessuto ho la vela io stesso:
la prima a solcarlo.
(Aldo Palazzeschi, Mar grigio)
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