CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







sabato 26 ottobre 2019

Bodrum



Bodrum e la sua atmosfera vacanziera, nella quale molti sono soliti tirare fino a mattina nei diversi locali notturni, deve aver contribuito a confondere le abitudini del gallo del pollaio che non deve essere molto distante dal nostro albergo. Invece di mettersi a cantare al sorgere del sole, il pennuto ci ha dilettato con il suo “chicchirichì” per tutta la notte. “Cose turche!”, è proprio il caso di dirlo. Anche per questo ci svegliamo con calma, l’aereo lo abbiamo solo in serata. La colazione è servita su una terrazza e vi e’ ogni ben di Dio. Ci tengono compagnia dei piccoli uccellini che devono aver l’abitudine di raccattare le briciole lasciate sui tavoli. Infatti non sono per niente intimoriti. Mentre Tania va dal parrucchiere io restituisco la moto. A pranzo mangiamo una pizza al “Caffè del Corso” e ci apprestiamo a partire. Questa volta non sarà solo per pochi mesi. Non sappiamo infatti con esattezza quando rimetteremo Habibti in acqua. Anche perché è assai probabile che agli inizi del prossimo anno ci trasferiremo da Kabul in un’altra sede. E da tutto ciò dipenderà la tempistica del programma che ho già in mente per il prossimo anno. D'altra parte, come scriveva Sorge Saramago: “Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione”, ed è ciò che noi faremo nei prossimi mesi. Inoltre, sempre citando Saramago: “Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già fatti, per ripeterli, e tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre”. Ed allora, aspettaci Habibti, fra qualche mese ritorneremo, per riprendere il nostro viaggio, per assaporare insieme nuove avventure, per vivere, il più intensamente possibile, questo meraviglioso ed effimero regalo che è la vita.

(Giornale di bordo)

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