La finestra della stanza di Oddur e dei suoi due fratelli guardava il mare, e ogni sera si addormentava con le onde che incalzavano incessantemente la riva e si svegliava al mattino alla stessa melodia. Il mare gli parlava, componeva le sue ninnananne per cullarlo e fargli prendere sonno, lo destava ogni giorno con il suo chiacchierio allegro, è più facile essere felici se si vive sul mare.
(Jon Kalman Stefansson, I pesci non hanno gambe)
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