Al risveglio ormai non si può più fare a meno di accendere il riscaldamento, anche se solo per il breve tempo per intiepidire l’ambiente sottocoperta. Abbiamo fatto colazione con ricotta e miele e poi abbiamo aspettato il marito di Rita che è arrivato accompagnato da un aiutante verso le 9.30. Si sono sigillate le guarnizioni esterne un po’ consumate dei passa uomo e si sono sostituiti i due pistoncini in che tengono alzata la paratia in legno, con incorporati i gradini per accedere in quadrato, che dà accesso al vano motore. Oggi è previsto un forte grecale e per questo si è preferito rinviare a domani la partenza per l’isola d’Elba, dove vorremmo trascorrere alcuni giorni. Avendo ancora gran parte della giornata a disposizione abbiamo deciso di andare a visitare il vicino borgo di Gavorrano. Qui, da vero imbecille, sono riuscito a dare innavertitamente una craniata contro un muro passando sotto ad un piccolo arco che dava accesso alle vecchie mura di cinta del paese. Il risultato è che ora mi ritrovo un po’ ammaccato e con un bel cerotto in testa. Rientrati in barca, mentre Tania terminava di tradurre in inglese la mia relazione, da parte mia ho cucinato dei calamari al vino rosso, un piatto che entrambi amiamo molto. Si è finito di lavorare alle 22 e a quell’ora si è cenato. Un digestivo e poi siamo andati a letto.
(Giornale di bordo)
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