Le tre barche di tedeschi che ieri sera si erano ormeggiate a pacchetto nella baia hanno fatto bagordi fino alle 3 di notte. Quando l’alcool ha fatto perdere i pochi freni inibitori che restavano il resto delle barche ai gavitelli ha avuto il privilegio di sentire urla disumane fino a notte fonda. Che dire? Questi sono i tempi. Fortunatamente si sono levate di torno in prima mattinata. Noi siamo scesi a terra ormeggiando il tender sul molo delle barche del corso itinerante del Centro Velico Caprera. Due bei Pogo 30. Si è chiacchierato un poco con Elio, un settantaseienne in piena forma, istruttore del corso appena terminato. Un vero signore. Si sono ricordati alcuni amici comuni, di cui purtroppo molti sono già andati avanti. Ne abbiamo anche approfittato per fare un salto alla base e liberarci della spazzatura e poi fare un po’ di bucato sul pontile. Allo spaccio del CVC ho anche comprato per poco prezzo una bella giacca antivento. Abbiamo scambiato due parole con Giorgio, un’altro istruttore. Al Centro Velico si respira sempre una bella aria. Le vecchie tradizioni sono sempre lì, come tutto il resto, compresi tavoli e panche dell’aula sulla terrazza vicino al refettorio. Solo le barche sono cambiate. Tutte più moderne e performanti. Poi, tornati in barca abbiamo fatto un po’ di stendarella e ci siamo goduti il sole ancora caldo. Alle 14, come ogni sabato, dalla Maddalena è arrivato “Caronte” con a bordo i nuovi allievi. Abbiamo parlato al telefono con Sandro, che oggi andrà a Porto Azzurro e poi con Manlio, a Riad. Verso sera la baia si è riempita nuovamente di barche. Ma, mi chiedo? Tutta questa gente…non lavora?
(Giornale di bordo)
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