Da Stagnali ci siamo spostati a Porto Palma. Il Centro Velico Caprera con oggi ha chiuso i battenti per quest’anno. La baia ha riacquistato tutta la sua tranquillità. Scesi a terra percorriamo a piedi la strada bianca che porta alla fermata dell’autobus per La Maddalena. Verso le 11 arriva puntuale, esattamente all’orario riportato sulla tabella appesa al cartello della fermata. Alla guida c’è Franco. Ci chiede da dove veniamo e quando Tania gli dice che è nata a Beirut, lui ci risponde che c’è stato verso la fine degli anni ‘90 quando era imbarcato e lavorava per la compagnia marittima Messina. “Purtroppo”, aggiunge, “non ci lasciavano scendere a terra e quindi la città l’ho potuta vedere soltanto dal porto, a bordo della nave”. La Maddalena è sempre carina. Nel complesso non è molto diversa da come la ricordavo. Nella via principale alcuni negozi sono chiusi. D’altra parte la stagione turistica è definitivamente terminata. Anche per mare, oramai, le barche che si incrociano si contano sulle dita di una mano. Facciamo una passeggiata in centro dando un’occhiata a Cala Gavetta, il piccolo porto del paese. Poi facciamo un salto al supermercato per ricomprare quelle poche cose che abbiamo consumato negli ultimi giorni. Le previsioni oggi danno pioggia nel primo pomeriggio, ma riusciamo a scamparla. Ritorniamo sempre con l’autobus e facciamo un rapido bagno una volta nuovamente in barca. L’acqua non è proprio quel che si dice caldissima. Restiamo seduti in pozzetto godendoci il sole fino a quando non scompare dietro a dei grandi nuvoloni neri che si sono ammassati sulla terraferma. Qui, comunque, continua a non piovere. Per cena cucino delle polpette al sugo. Ormai è già da un paio di sere che accendiamo per un po’ il riscaldamento. La sera l’aria è divenuta frizzante e stare al calduccio rende la serata decisamente più gradevole.
(Giornale di bordo)

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