Ieri sera, rientrando in barca, abbiamo trovato
ormeggiato accanto ad Habibti un Dufour 41 Grande Large appartenente ad una
scuola di vela di Antibes, "ECCuMe". Lo skipper, Francesco, è un gentile
ragazzo di Alba, provincia di Cuneo, trasferitosi alcuni anni fa in Costa
Azzurra per lavoro. Il resto dell'equipaggio è invece formato da francesi e
spagnoli. All'apparenza non mi paiono particolarmente affiatati. Avevo già
notato la barca al momento del nostro arrivo, sabato pomeriggio. Ieri mattina,
molto presto, nonostante le previsioni dessero vento forte da sud, li avevo visti
uscire in mare. Lì per lì avevo pensato che si dirigessero con il vento in
poppa verso Taranto, invece, risalendo di bolina sono arrivati fino in
prossimità di Roccella Ionica per scoprire, al momento di entrare in porto, che
non vi erano le condizioni di sicurezza per poterlo fare. Hanno pertanto fatto
dietro front arrivando a Crotone, completamente sfatti, con il buio. Poiché in
mattinata è previsto un ulteriore aumento del vento, aggiungo un'altra cima
fissando la prua di Habibti al pontile che ho di fianco. Saggia decisione in
quanto verso le 9.30, nel giro di qualche minuto, si è scatenato l'inferno.
L'anemometro dal segnare 20 nodi è passato a 30, 40, poi 50, fino a raggiungere
i 58 nodi. La barca, che prende il vento al traverso, è fortemente inclinata su
un fianco, la visibilità ridotta a meno di dieci metri, la pioggia scrosciate e
il rumore del vento impressionante. Questa situazione si protrae per una decina
di minuti durante i quali non nascondo di essere stato molto preoccupato. Sapevo
che Habibti era ormeggiata a dovere, ma non ero altrettanto certo per quanto
riguardava le barche che gli erano accanto. Ho temuto invece per il tendalino
sui quali sono fissati i pannelli solari. Fortunatamente ha retto e in cuor mio
ho ringraziato Stefano Gesi per la qualità del lavoro che ha fatto. Quando la
forza del vento è scesa sui 30 nodi in porto sembrava di essere tornati in
paradiso. Purtroppo alcune barche hanno avuto danni: scafi ammaccati e vele
strappate. Anche il gazebo dello Yachting Club è stato divelto e spazzato via
oltre la diga foranea. Tornata nuovamente la calma, Marco ed Elena sono partiti
alla volta di Lamezia Terme dove molti voli erano stati cancellati o
ritardati a causa del brutto tempo. Alle due di notte sono comunque riusciti a
raggiungere Torino. Noi, invece, nel pomeriggio abbiamo fatto un giro a piedi
in città. Breve riflessione: tanto gli abitanti di Crotone sono gentili e
cordiali, quanto la loro città è mal tenuta e, in alcuni quartieri, degradata.
In particolare il centro storico nel quale la situazione è veramente poco
raccomandabile visti certi personaggi che vi circolano. Prima di andare a
dormire do un'ultima occhiata alle previsioni. Domani, benché nell'area intorno
a Crotone vento e mare siano relativamente calmi, tutto intorno la situazione
resta fortemente perturbata. Pertanto la decisione è di prolungare la nostra
sosta di un ulteriore giornata.
(Giornale di bordo)
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