CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







giovedì 15 agosto 2019

Langada (Chios) - Cesme


La festa di ferragosto iniziata alle 10 di ieri sera si e' conclusa alle 8,30 di stamattina. Per tutta la notte una gran parte degli abitanti di Langada ha danzato al ritmo dell'infaticabile orchestra, spesso accompagnando il cantante nel suo repertorio. Quasi 12 ore "non stop" di "rebetiko", un genere di musica che amiamo tantissimo. Non fosse stato che oggi dobbiamo necessariamente arrivare a Cesme, in modo da sistemare la barca e prepararci alla partenza, ci saremmo senz'altro uniti a loro nella festa. Se in futuro dovessimo nuovamente trovarci in zona a ferragosto penso proprio che a Langada ci fermeremo di proposito. Prima di partire facciamo ancora due passi in paese. Dopo la notte brava, per le strade non si vede anima viva e tutto e' chiuso, compresa la chiesa che si trova all'ingresso dell'abitato e che si raggiunge lungo una scalinata. L'orologio del campanile e' fermo alle 12.24, chissa' da quanto tempo. Nonostante sia ancora presto fa gia' caldo. Lasciamo l'ormeggio salutando Langada e ringraziandola per la sua accoglienza. Non c'e' una bava di vento. Superiamo sulla sinistra un paio di allevamenti ittici posti appena fuori della baia e puntiamo su Cesme, che dista 12 miglia. Il mare e' una tavola. Durante la breve traversata che ci riporta in Turchia e che facciamo a motore sostituisco nuovamente la bandiera di cortesia. A poca distanza dall'ingresso del Marina della Camper &Nicholson dove lasceremo Habibti per un paio di mesi incontriamo alcune barche a vela e a motore. Quando raggiungiamo la diga foranea chiamiamo sul canale 72 annunciando il nostro arrivo. Come al solito, dovendo lasciare la barca incustodita per qualche settimana avevo chiesto un posto tranquillo e non vicino ad un eventuale "charter". L'ormeggiatore ci accompagna al posto assegnatoci precedendoci a bordo di un gommone. Ormeggiamo nella parte piu' interna del Marina, in una specie di enclave racchiusa tra diversi pontili, accanto a due barche a vela che mi pare non si siano mosse da tempo, visto la polvere che hanno sulla tuga. Il posto mi pare davvero perfetto. All'estremita' del pontile e' ormeggiata una barca a vela battente bandiera belga, ma con il tricolore italiano sulle sartie di sinistra. Si tratta di "Tulsa" i cui armatori, Daniele e Marina, conosceremo poco piu' tardi. Ci dicono che sono da anni di base a Leros e che, avendo entrambi smesso di lavorare, trascorrono molti mesi navigando da queste parti. A conferma di quanto a volte anche il mare sia piccolo, scopro che conoscono Mario, un mio caro amico che da anni tiene la sua "Aristidine" anche lui in quel di Leros. Poiche' partiranno il giorno seguente diretti a sud, li preghiamo di salutarlo da parte nostra. Chissa' che non ci si incontri nuovamente in autunno, quando forse potremmo sostare a Leros sulla strada verso Bodrum. Il Marina e' molto accogliente e ben tenuto, con standard decisamente superiori a qualsiasi altro Marina da noi visitato fino ad ora. Completate le formalita' di accettazione facciamo un salto da Mezlum Marin, un negozio di nautica che fornisce anche assistenza tecnica. Voglio sostituire i quattro pulsanti dei winch elettrici che, con gli anni, sono un po' cotti dal sole, tanto che in uno di essi ultimamente si e' messo a fare le bizze attivandosi da solo, forse a causa dell'acqua o dell'umidita' che penetra al suo interno. Vorrei anche far dare un'occhiata all'elica di prua, sperando che la sostituzione delle spazzole del motorino risolva il suo malfunzionamento. Ci mettiamo d'accordo e domani verranno a bordo. Poi ci sediamo in uno dei locali appena fuori del Marina e ci prendiamo due pizze "margherita" con altrettante birre. Quando il sole e' un po' meno alto nel cielo mi dedico alla pulizia della barca, lavando anche le scotte, le cime d'ormeggio, la tuga, la catena dell'ancora ecc...  Mi ci vogliono 3 ore, ma alla fine sono soddisfatto del lavoro. Per cena scegliamo un ristorante che si affaccia sul Marina. Si rivela ottimo, anche se i prezzi non sono economici. D'altra parte, Cesme, almeno nell'area limitrofa al Marina, si presenta come una localita' alla moda, dallo stampo occidentale. Lo stile ed i prezzi dei bar e dei negozi sono gli stessi che si potrebbero trovare in Costa Smeralda o sulla costiera amalfitana. Anche se, tendenzialmente, noi preferiamo posti un po' piu' ruspanti, tutto sommato non ci dispiace questo piccolo bagno di mondanita', soprattutto sapendo che dopo domani partiremo nuovamente per l'Afghanistan. 

(Giornale di bordo)  

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