CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 14 agosto 2019

Mandraki (Oinoussa) - Langada (Chios)


Alle 9,30 vediamo Delos apparire sulla piazzetta alle spalle di Habibti. Come d'accordo faremo colazione a casa sua, una bella costruzione ristrutturata alle spalle del porto con una vista spettacolare sul mare. Conosciamo i suoi genitori. La madre, una elegante e bella signora, ci ha preparato una colazione superba che consumiamo seduti sul balcone godendoci anche il panorama. Alle 11, dobbiamo prepararci per la partenza. Ma prima di ritornare alla barca facciamo un salto in farmacia, posta in cima ad una ripida salita. Non proprio l'ideale per chi non dovesse godere di buona salute. Tornati in barca, in pozzetto troviamo una lettera del direttore della banca che ci chiede di passare nel suo ufficio per delle comunicazioni. Ci andiamo accompagnati da Delos. "C'e' un problema per quanto riguarda il pagamento effettuato ieri per l'e-tepai", esordice. "La nostra sede centrale ci ha restituito il bonifico in quanto gli risulta che la tassa sia stata gia' pagata". Con tanto di documentazione al seguito, spiego allora al direttore che in precedenza effettivamente avevo gia' effettuato ben tre bonifici alla Bank of Greece e che due di essi, il primo e il terzo, mi erano stati restituiti. Per quanto riguarda il secondo, non avevo piu' avuto notizie, ne' dalla banca ne' dalla Indipendent Authority for Public Revenue, l'ente a cui il bonifico era destinato, tanto che nessuno mi aveva mai mandato una ricevuta di avvenuto pagamento. In assenza di quest'ultima e in caso di controllo, faccio presente, mi sarebbe stato impossibile dimostrare che ero in regola. Ed era proprio per evitare questo problema che avevo preferito ripagare i 66 euro di cui non avevo piu' avuto notizie, in quanto questa volta disponevo di una ricevuta da esibire. Nonostante le diverse telefonate fatte dal direttore ai diversi uffici coinvolti, sia della banca che della Indipendent Authority for Public Revenue, non riusciamo a venirne a capo. In sostanza, il pagamento risulta essere stato effettuato e pertanto, teoricamente, siamo in regola, ma non avendo in mano nessuna ricevuta non possiamo dimostralo in caso di controllo. D'altra parte il direttore, per motivi di contabilita' interna, e' costretto a restituirmi i soldi che avevo versato ieri, ma fortunatamente e' disposto a lasciarmi la relativa ricevuta. E sara' quella che mostrero' in caso di controllo, sperando che nessuno approfondisca la questione. In ogni caso, mi faccio anche lasciare il numero di telefono dell'ufficio dell'ente al quale risulta che un pagamento, anche se non corrispondente a quello della ricevuta che ho in mano, io l'ho effettuato. Tutto cio' e' veramente estenuante! La lezione che ne traggo e' che il prossimo anno paghero' la tassa direttamente in banca e non piu' per via telematica, con l'auspicio che il nuovo governo greco, visto che questa sembra aver creato piu' danni che benefici, prossimamente la elimini. A questo punto ci tocca partire veramente. Invece di dirigerci nella baia di Nisos Pasas, come avevamo preventivato, seguiamo il consiglio di Delos e ci spostiamo a Langada, un piccolo paesino di fronte a Oinoussa sull'isola di Chios. Con Delos ci ripromettiamo di restare in contatto. Mentre ci allontaniamo, ci saluta con la mano dalla banchina. Ricambiamo, sapendo che su questa piccola ed affascinante isola dell'Egeo abbiamo trovato un amico che ci auguriamo poter nuovamente rivedere un giorno. La breve traversata che ci porta a Langada, seppur vi sia un bel vento al traverso sui 25 nodi, la facciamo con il solo genoa aperto, ma lasciando acceso anche il motore. Abbiamo necessita' di ricaricare le batterie, anche perche' dubito che a Langada troveremo una colonnina a cui poter collegare il cavo dell'elettricita'. In porto ci sono un paio di barche a vela ormeggiate di poppa. La profondita' e' notevole e diamo fondo una prima volta in quasi 20 metri d'acqua. Mentre stiamo per lanciare le cime ad un ragazzo che ci viene in aiuto, questi ci dice che siamo liberi di ormeggiare in quel posto, ma ci avverte che la sera, proprio alle nostre spalle, ci sara' una festa che durera' tutta la notte. Lo ringraziamo per l'informazione e ci spostiamo un centinaio di metri piu' in la' ripetendo la manovra. Mentre stiamo sistemando le cime, incontriamo due italiani di Milano i quali si complimentano per il nostro viaggio. Sono i primi connazionali che incontriamo quest'anno, nonostante le tante miglia percorse. Fa molto caldo e ci rinfreschiamo andando a fare un bagno in una spiaggia limitrofa. Langada e' carina. Il paese si sviluppa essenzialmente lungo il porto, costituito dalla banchina su cui ci troviamo. Sul lungomare ci sono diversi ristoranti che, forse perche' e' la sera di ferragosto, sono parecchio affollati. Noi ceniamo da Dimitris, una taverna poco lontana da Habibti. Triglie fritte, scampi alla griglia, insalata, patatine fritte e una bottiglietta di Ouzo locale. Tutto ottimo, al prezzo irrisorio di 32 euro! Quando ritorniamo in barca, alle spalle di Habibti c'e' una famiglia di zigani greci. Padre, madre e figlio, tutti dall'aria un po' equivoca che vendono palloncini illuminati e fiori tra i tavoli dei vari ristoranti limitrofi. Noi ci ritiriamo in cabina mentre fuori, verso le 10, inizia la festa di ferragosto.

(Giornale di bordo) 

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