Dale, Linda e "May Dream" partono presto. L'accordo e' di vederci piu' tardi a Lipsi, un'isola che si trova a 12 miglia di distanza da Patmos, nella quale vorremmo fermarci per un paio di giorni. Prima di lasciare Skala abbiamo ancora alcune commissioni da fare. Passiamo in farmacia a comprare dell'Autan. Quello che abbiamo a bordo e' scaduto e di combattere nuovamente una notte contro le zanzare come abbiamo fatto ad Arki non mi va. In ferramenta purtroppo non riesco a trovare le chiavi che cerco, ne' quelle inglesi a cricchetto ne' quelle a brugola a manico lungo. O meglio, le trovo, ma non sono di buona qualità. Un elettrauto che ha l'officina non lontana da uno dei due distributori dell'isola ci prepara invece una prolunga di 16 metri per il cavo dell'elettricita'. Infine al supermercato compriamo una piccola tanica di acqua distillata per le batterie. Tornati in barca faccio il pieno d'acqua e alle 11,00 lasciamo l'ormeggio. Il vento oggi soffia da nord-est, sui 10 nodi. L'ideale per raggiungere Lipsi avendolo al traverso. In un paio d'ore di bella navigazione siamo nelle sue vicinanze. L'isola e' piuttosto spoglia. Sul versante di una collina, le cui pendici terminano direttamente in mare, intravediamo un monastero isolato che e' possibile raggiungere solo a piedi. Ci piacerebbe andarlo a visitare. Avvicinandoci alla baia al cui fondo si trova l'omonimo abitato il vento aumenta fino a 18 nodi, proprio nel momento in cui dobbiamo abbassare le vele. Entriamo nella baia insieme ad un catamarano che dara' fondo davanti ad una spiaggia poco lontana dove gia' c'e' un'altra barca a vela. Noi invece ci dirigiamo alla banchina, al momento ancora pressoche' deserta. Dale e Manolis, l'ormeggiatore che ci indica dove posizionarci, ci passano le cime che gli lanciamo a poppa. Il costo giornaliero dell'ormeggio e' di 15 euro: 6 per l'elettricita', 6 per l'ormeggio vero e proprio e 3 per Manolis. Una sorta di tassa “ad personam”, che però paghiamo volentieri. L'equipaggio del Bavaria 46 che ci e' accanto e' composto da due gioviali coppie di gallesi. Sono diretti a Samos dove lasceranno la barca per l'inverno. Mentre stiamo scambiando con loro qualche convenevole arriva in porto un charter di tedeschi il cui equipaggio è formato da soli uomini. Indossano delle magliette azzurre tutte uguali con una grande barca a vela stampata sulla schiena. Benche' il look faccia molto "regatante" riescono a calare la loro linea di ancoraggio sopra quella di Habibti. Lascio perdere, anche perche' noi intendiamo fermarci qui pure domani. Gli dico semplicemente di fare attenzione a non spedare la mia ancora nel caso partissero senza che noi fossimo sulla barca. Si sono infilati tipo supposta tra noi e un First 41 di una coppia greca. Pranziamo con un'insalata di pomodori e mozzarella all'ombra del tendalino che montiamo per proteggerci dal sole. L'ultima volta che sono stato a Lipsi e' stato con "Nausicaa" nel 2004. Il paese non mi sembra molto cambiato, a parte qualche ristorante più ricercato e qualche casa restaurata in piu' rispetto al passato. Ci sono molte scritte in italiano, a conferma che Lipsi resta un’isola molto gettonata dai nostri connazionali. Nel pomeriggio sulla banchina appare il proprietario di “Manoli’s Taste” per fare pubblicità al suo ristorante. Dispensa a tutti una copia del menù. I nostri vicini gallesi, che ci sono stati ieri sera, ci dicono di avervi mangiato bene. Con Dale e seguendo le istruzioni fornite dal manuale tecnico che scarichiamo dal sito della “Side-Power” smontiamo e apriamo il motore dell’elica di prua per verificare lo stato delle spazzole e delle varie connessioni elettriche. Tutto apparentemente è in ordine.... ma il “bow thrust” continua a non funzionare. Verifichiamo ancora una volta anche i vari cablaggi: quelli dal fusibile alle batterie, dal fusibile alle connessioni dell’elica di prua e da queste ultime alle batterie. Anche qui tutto pare in regola. Potrebbe trattarsi di un problema alla centralina? Telefono a Yat Lift, il cantiere dove lasceremo Habibti a Bodrum, prendendo appuntamento con un tecnico per il 24 mattina. Per il momento mi metto l’anima in pace e con Dale, mentre Tania e Linda stanno facendo due passi in paese, ci beviamo una birra in pozzetto. Sceso il buio, per sdebitarmi, invitiamo Dale e Linda a cena da “Manoli’s Taste”. Porzioni giganti, ma troppo pasticciate per i miei gusti. Fa freschetto e beviamo il bicchiere della staffa su “May Dream”.
(Giornale di bordo)
(Giornale di bordo)
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