CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







domenica 2 gennaio 2022

L’eternità


A quest’ora dove c’è il sole l’acqua è nera. Le onde sono fresche come sempre. Avanzo piano. Immergo la testa. Nuoto sott’acqua chiudendo gli occhi. Léonine è già qui, è sempre qui, non si è mossa da qui perché la sua presenza eterea è in me. Respiro la sua pelle calda e salata come quando si sdraiava su di me per fare una siesta sotto l’ombrellone, le sue mani che mi correvano sulla schiena come piccole marionette. Il mio amore. Tornando in superficie e guardando negli occhi l’azzurro del cielo so che la porterò sempre dentro di me. L’eternità è questo. Nuoto per un po’. Come ogni volta non ho più voglia di uscire. Osservo i pini piegati dal vento, osservo la vita, le sono vicinissima, lei è vicinissima a me. Poco a poco mi avvicino a riva. Sento di nuovo la sabbia sotto al piedi. Do le spalle alla spiaggia, osservo l’orizzonte, le barche immobili in rada come ciottoli bianchi attaccati alla trasparenza. Niente è più salvifico di questo luogo del mondo in cui tutto è bello, in cui gli elementi riparano i vivi.

(Valérie Perrin, Cambiare l’acqua ai fiori)

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