CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







venerdì 15 aprile 2022

Paloi (Nisyros) - Livadhia (Tilos)


La notte in porto trascorre tranquilla. Partiamo presto in quanto vorrei arrivare a Tilos sicuro di trovare un buon posto nel piccolo porto di Livadhia. Il cielo è sereno e le previsioni danno vento moderato da nord-ovest. Superiamo a motore i capi di Akrotiri e Katsouni. Di qui costeggiamo la parte orientale di Nisyros individuando da lontano la spiaggia inclinata di cui mi aveva accennato l'amico Roberto. Tra Nisyros e Tilos apriamo randa e code 0. E' proprio vero che il vento non legge le carte. Infatti, invece di provenire da nord-ovest soffia esattamente dalla parte opposta. Incrociamo un paio di navi cisterna e, in prossimità di Livadhia, due barche a vela: un catamarano e l'Hallberg Rassy 42 Enderlin che avevo visto lasciare il Marina di Kos l'altro giorno. Entriamo nel piccolo porto di Livadhia verso mezzogiorno ormeggiando all'inglese davanti ad un 34 piedi a vela battente bandiera francese ma appartenente ad una compagnia locale di charter. La sera faremo conoscenza con il suo equipaggio: Hermann e Astrid, una coppia di pensionati tedeschi che che nelle scorse settimane si sono spinti fino ad Astiphalia. Poco più tardi entra in porto anche "Svenka II", il Sun Fast 40 della famigliola norvegese incontrata ieri sera a Paloi. Li aiutiamo ad ormeggiare. Andrew e Michelle ci dicono di aver da poco comprato la barca in Turchia e che nei prossimi giorni la lasceranno nel nuovo Marina di Rodi fino a luglio, quando Andrew e alcuni amici la porteranno a Corfù passando per Creta. Michelle si imbarchera’ nuovamente a Corfù con i bambini per fare una piccola crociera nelle Ionie in settembre. Spero che gli amici di Andrew siano un po' più esperti di quanto mi pare essere lui, in quanto navigare nelle acque di Creta in piena stagione di Meltemi non è sempre facile. Essendo ancor a presto chiediamo se sia possibile affitare un auto per fare il giro dell'isola. Grazie ad un giro di telefonate fatte da Panaiotis, il proprietario di uno dei due supermercati di Livadhia, riusciamo a trovare una Fiat Panda rossa che recuperiamo nel piazzale davanti alla chiesa. Le chiavi sono infilate nel cruscotto. Facciamo benzina nell'unico distributore dell'isola, che si trova lungo la strada che conduce a Megalo Xorio, il suo capoluogo. Un piccolo villaggio ai piedi di una rocca sulla cui sommità si trovano i ruderi di una vecchia fortezza veneziana. La ricordavo dall'ultima volta in cui ero stato da queste parti una ventina di anni fa. In tutto questo tempo l’isola non ha subito molti cambiamenti. Ancora oggi Tilos resta un luogo poco alla moda, che vive grazie al turismo greco, meno pretenzioso di quello straniero. Nel complesso la troviamo meno bella della vicina Nisyros anche se ci affascinano le alte scogliere ed i ripidi pendii a picco sul mare della sua costa settentrionale. Qui l'unica strada asfaltata termina in un piazzale davanti ad un monastero ortodosso che ha tutta l'aria di essere disabitato. Un secondo monastero disabitato lo troviamo poco più a sud di Livadhia, nelle vicinanze del faro. Anche la chiesa ortodossa sembra soffrire di una mancanza di vocazioni. Lasciamo la Panda sul piazzale dove l'avevamo trovata e prima di rientrare in barca facciamo un po' di cambusa da Panaiotis. Ci dice che suo figlio è sposato con un'italiana e ci offre come ricordo dell'isola una cartolina che ritrae un pescatore sul suo gozzo. E' suo fratello Sotiris quando era più giovane. Una sorta di Antonhy Quinn locale che non avrebbe sfigurato come comparsa in "Zorba il greco". In barca riceviamo la visita della Capitaneria di porto: due giovani che ci chiedono i documenti della barca e i nostri passaporti.  Il più giovane dei due ritornerà verso le dieci di sera, proprio nel momento in cui ci stiamo apprestando a cenare. Ci dice se possiamo seguirlo nell'ufficio della Capitaneria in quanto deve fare le fotocopie dei documenti che gli avevamo mostrato qualche ora prima. Mi pare una assurdità in quanto se doveva farne le fotopie avrebbe potuto farle nel pomeriggio. Educatamente gli dico che stiamo cenando e che se vuole i documenti li può prendere e portare con sé. Li passeremo a ritirare più tardi nel suo ufficio. E così faremo, poco prima dell'arrivo dell'ultimo traghetto della giornata che, fatti scendere automezzi e passeggeri se ne riparte poco dopo per Kos. Si è fatto tardi. Domani ci sposteremo a Panormitis, una piccola baia nella parte meridionale dell'isola di Symi. Mi pare il posto migliore per attendere che passi la burrasca prevista da sud-est nei prossimi giorni.
 
(Giornale di bordo)

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