CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







domenica 18 settembre 2022

Pedi (Symi) - Bulgaz Koyu

Dopo un bel sonno e una sveglia mattutina scendiamo a terra. Passeggiando passiamo accanto alla chiesa di Pedi. E' domenica e stanno officiando la messa. Entriamo e assistiamo a tutta la funzione al termine della quale ci viene offerto un pezzo di una focaccia dolce che il pope aveva precedentemente benedetto. Immaginiamo che per gli ortodossi sia considerato come una specie di ostia per la comunione. Facciamo un po' di spesa in un negozio e rientriamo in barca. Cucino un sugo al pomodoro al quale aggiungo la carne bianca degli scorfani che precedente avevo fatto bollire. Una volta pronto lo metto in frigo. Poi lasciamo Pedi alla volta di Bozburun. Qui ci attende Umit, l'amico turco conosciuto anni fa ad Asmalikoy, nel Mar di Marmara e che ogni anno incontriamo da queste parti. La traversata di una decina di miglia, data l'assoluta assenza di vento, la effettuiamo a motore. Il vento si alza improvvisamente proprio nel momento in cui stiamo entrando nella baia di Bozburun, ma ormai è inutile aprire le vele essendo di fatto giunti a destinazione. La barca di Umit è alla fonda a Bulgaz Koyu, un'insenatura ben ridossata dove ci eravamo già fermati lo scorso anno. Come al solito ci accoglie calorosamente insieme a Paris, il suo amato Yorkshire. Quest'anno ci attende anche un'altra novità: la scorsa settimana, infatti, si è sposato con Aicha, una bella signora quarantenne conosciuta a Bozburun lo scorso inverno. Trascorriamo con loro tutto il pomeriggio. Umit ci dice che hanno deciso di mettere in vendita la barca e con il ricavato comprare un camper sul quale trasferirsi a vivere. Non vuole imporre la vita su una barca alla moglie, ma entrambi non vogliono rinunciare ad una vita nomade, per loro simbolo di libertà. Una scelta ponderata, quella di Umit e Aicha che preferiscono vivere così piuttosto che nella loro casa ad Istanbul. Ceniamo insieme. Preparo degli spaghetti alla puttanesca, mentre Aicha un'insalata con tutte le verdure possibili ed immaginabili. La serata a bordo è gradevolissima. La conversazione, che effettuiamo con l'ausilio di google translator dall'inglese al turco richiede i suoi tempi, ma è sempre varia ed interessante. Rientriamo su Habibti che è piuttosto tardi, almeno per noi che ormai ci siamo abituati ad andare a letto all'ora delle galline.

(Giornale di bordo)

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