Il vento da sud-est in aumento ci suggerisce di spostarci. Non che Liscia di Vacca non sia ridossata, ma in questa zona, più vicina alla costa orientale della Sardegna, il vento oggi soffierà più forte rispetto all’area ad ovest di Palau. E così, poiché non la conosciamo, mettiamo la prua in direzione di Porto Puddu. Si tratta di un’ampia baia ad ovest di Punta Sardegna ad una decina di miglia di distanza. La raggiungiamo con una bella andatura portante. La zona più interna della baia è una specie di lago ridossato da tutti i venti. In entrata occorre fare attenzione di non avvicinarsi troppo alle due rive in quanto sono disseminate di scogli e i fondali salgono rapidamente. Quando ci affacciamo nell’insenatura più interna vi troviamo quattro catamarani ormeggiati ad altrettanti gavitelli. A bordo non c’è nessuno e quindi è evidente che sono stati lasciati qui per l’inverno, o almeno in attesa di essere alati da qualche parte. Decidiamo così di dare fondo alle spalle dell’isolotto Costa Serena in 10 metri d’acqua. Siamo comunque ben ridossati ma, al tempo stesso, evitiamo di ammassarci accanto ai catamarani. Quando facciamo un giro con il tender ci accorgiamo che in fondo alla baia c’è ancora un gavitello libero. Sopra vi è riportato il nome e il numero telefonico di chi ha la concessione. Decidiamo comunque di restare dove siamo. Di qui abbiamo una bella vista sulla retrostante Isola dei Gabbiani e sull’itsmo che separa Porto Puddu da Porto Liscia. In giornata nella baia escono alcune derive, dei windsurf e vediamo anche un paio di kite surf. Per loro le condizioni oggi sono veramente ideali: vento e niente onda. Pranziamo in pozzetto. Poco lontano da noi, sulla terraferma c’è qualcuno che suona il saxofono. Ci tiene compagnia per una buona parte del pomeriggio fino a poco prima del tramonto. Verso sera il vento si calma: la ciliegina sulla torta prima di trascorrere qui la notte.
(Giornale di bordo)

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