Lasciamo l'ormeggio molto presto, appena Giulio
arriva al pontile alle 7.40. Oggi è previsto vento da ovest. Usciti dal porto
apriamo subito randa e genoa e per un'ora navighiamo a buona velocità con il
vento al traverso. Poi, contrariamente alle previsioni che annunciavano vento
forte, il vento cala improvvisamente tanto da costringerci ad accendere il
motore. Alle 11 procediamo nuovamente a vela. Attraversiamo così il Golfo di
Salerno vedendo allontanarsi progressivamente la Costiera e dal lato opposto
delinearsi piano piano la costa sulla quale si trova Agropoli, il porto che ci
ospiterà per i prossimi due giorni. Al pontile galleggiante "Cavalluccio
Marino" ci accoglie Luca, uno dei preziosi contatti fornitici da Antonio
la sera precedente. Ci ormeggiamo. Finalmente un luogo tranquillo. Le località
nelle quali ci siamo fermati nei giorni scorsi sono sicuramente blasonate, ma
tutta quella gente ha finito con il frastornarci. Agropoli, invece, ci riporta
ad una dimensione di normalità. Anche se, ci dice Luca, domani ci saranno i
festeggiamenti in onore di San Pietro e Paolo, i patroni del paese. Nel
pomeriggio affittiamo un motorino e dopo un rapido passaggio al Castello
Angioino che domina la parte vecchia di Agropoli ci dirigiamo verso San Marco
di Castellabate e poi, lungo una strada tortuosa in salita, fino a Castellabate
stesso. Di qui si gode una vista spettacolare su tutta la Costiera amalfitana,
fino a Capri e in lontananza Ischia. D'obbligo un aperitivo sulla famosa
piazzetta dove nel film "Benvenuti al Sud" si trovava l'ufficio
postale intorno al quale si articola la storia. In realtà detto ufficio è un
bar e anche i limitrofi negozi sono stati adattati nel film secondo le esigenze
della scena. Per cena, seguendo un parere espresso da Roberto Soldatini in uno
dei suoi libri, prenotiamo alla “Cantina Belvedere”. Un vero e proprio
"orgasmo papillare". Purtroppo non ci è stato possibile prendere il
dessert in quanto dei grandi nuvoloni neri si stavano avvicinando da sud ed
essendo motorizzati non ci andava di prenderci una "lavata" sulla
strada del ritorno. Il diavolo ci ha comunque messo la coda in quanto ad un
bivio, a causa di una pessima indicazione stradale, sbagliamo strada e ci
ritroviamo a vagare fra montagne e paesini che data l'ora sono totalmente
deserti. Finiamo con il ritrovare la retta via e saliamo in barca proprio nel
momento in cui cade la prima goccia di pioggia. Nonostante tutto l'abbiamo
fatta franca.
(Giornale di bordo)
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